Magazine Attualità

Moto3: la speranza divampa

Creato il 09 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo la farsa patita in MotoGP i tifosi e gli appassionati possono ritrovare il sorriso con le promesse della Moto3. Quest’anno i giovani piloti hanno provato in tutti i modi a rubare i riflettori alla classe regina: molti di loro sono italiani, i più promettenti rispondono al nome di Enea Bastianini, Romano Fenati e Niccolò Antonelli.

Una categoria retrò

La Moto3 è la categoria inferiore delle corse motociclistiche partecipanti al motomondiale. Tale categoria viene corsa quasi solo da giovani piloti con la voglia di farsi notare dai grandi della GP. Non bisogna confondere la Moto3 con la vecchia 125: le moto, infatti, sono da 250cc con motore monocilindrico a 4 tempi, molto meno costose e sofisticate dei gioielli della classe regina, ma pur sempre piccoli capolavori. Ciò significa che non c’è un divario tecnico che permetta ai piloti di prendere grandi distacchi. Difatti, in questa classe si registrano il più elevato numero di sorpassi e le bagarre più sanguinose, il motore poi produce un rumore unico: non è il basso e terrificante rombo a cui siamo abituati ma un grido disperato che esprime al meglio l’imprevedibilità delle corse.

Livrea speciale per la nostra @KTM_Racing nel #TheGrandFinale #ValenciaGP. #iostoconVale https://t.co/XZl1KNZX7u pic.twitter.com/NxDDHvVo0g

— Sky Racing Team VR46 (@SkyRacingTeam) 5 Novembre 2015

  Per questi motivi, agli appassionati di vecchia data e agli amanti del rischio le gare di queste promesse potrebbero sembrare simili alle vecchie corse in cui a determinare le sorti finali più che l’elettronica e la cura maniacale del dettaglio erano le prestazioni del pilota. Come i suoi piloti la categoria è molto giovane, prima edizione del 2012, e fino a quest’anno era stata la KTM a dominare la scena fornendo i mezzi per vincere ad alcuni nomi noti: Cortese, Viñales che corre oggi in Moto GP con la Suzuki e Alex Márquez, il fratellino di Marc. Danny Kent ha interrotto il dominio austriaco portando la Honda al trionfo quest’anno, nella sua strada, però, si è dovuto confrontare con i talenti italiani citati sopra che si sono piazzati alla fine terzo, quarto e quinto nel Mondiale, preceduti dal portoghese Oliveira che sarà compagno del fresco campione nella categoria superiore: la Moto2.  

Uno sguardo al futuro

Valentino Rossi è l’idolo delle masse ed il simbolo del motociclismo ma suo malgrado invecchia, non sarà eterno. Gli altri italiani per quanto molto forti non sembrano essere in grado di fare la differenza, i ducatisti Dovizioso e Iannone sono talentuosi ma con una marcia in meno rispetto agli spagnoli. Per ovviare a questi problemi, Rossi, da grande campione, sembra intenzionato a far crescere nuovi eroi di questo motorsport, da qui è nata l’idea del Moto Ranch: un’azienda agricola a Tavullia che contiene un tracciato di flat track, un mix tra speedway e cross. Nel suo Ranch Il Dottore istruisce molti giovani piloti di Moto3 ed è inoltre proprietario della Sky Racing Team VR46: squadra appunto di Fenati e di Andrea Migno.

Partiremo proprio da Fenati nel descrivere il terzetto che con ogni probabilità sarà protagonista nei prossimi anni: Romano, giovane ascolano, inizia a correre in minimoto a sette anni, più tardi partecipa al Campionato Italiano Velocità senza mai vincerlo. Nel 2012 approda in Moto3 grazie al Team Italia FIMI, l’esordio è col botto: secondo posto in Qatar e prima vittoria alla seconda uscita a Jerez. L’Italia inizia a conoscerlo e celebrarlo, sono passati i tempi in cui era chiamato “Cinghiale” per il grande appetito. Fenati concluderà il suo anno da rookie sesto in classifica iridata, con quattro podi. Il secondo anno, però, qualcosa si inceppa e i risultati non arrivano: poco male perché l’anno successivo c’è la chiamata del Dottore che lo prende sotto la sua ala nel suo team. Con la moto nerazzurra vola e torna a vincere per ben quattro volte, potrebbe essere l’annata giusta, se non fosse per i troppi ritiri che lo obbligano al quinto posto finale. Quest’anno è partito con la pressione di chi è tenuto a dimostrare qualcosa ed è riuscito a cogliere una sola vittoria, in Francia, ma non si è mai tirato indietro ed è stato protagonista di sorpassi incredibili. Ha chiuso quarto e l’anno prossimo senza Kent potrebbe essere l’anno giusto, prima di approdare nel 2017 nella Moto2. Come ogni pilota tenuto sotto i riflettori a Fenati è stato spesso rimproverato di non riuscire ad essere continuo e viene visto da alcuni come una mezza promessa. Bisogna però ricordarsi che all’età di 19 anni ha ancora tutto il tempo per maturare e fare la differenza.

La seconda promessa da tenere d’occhio è Enea Bastianini, soprannominato “Bestia” in occasione del Trofeo Honda 125cc. Bastianini fa parte della squadra di velocità della polizia di stato. Il soprannome del talento riminese riassume perfettamente la sua indole in pista: il 33 è uno dei piloti più abili nei sorpassi e non ha paura di battersi in pericolose carenate anche a 245 km/h. Enea sembra predestinato sin dalla giovanissima età e, dopo aver corso in serie minori Honda, approda in Moto3 sotto l’ala di un altro grande figura nella crescita dei giovani piloti: Fausto Gresini. Nel suo anno da rookie “Bestia” riesce ad ottenere tre podi: due volte secondo e una terzo. Il ragazzo dimostra già ai più esperti rivali di che pasta è fatto. Quest’anno sempre in Gresini ha provato a lottare con Kent fino alla fine ma si è dovuto accontentare della terza posizione finale e della prima vittoria in Moto3 sul circuito di Misano, a 4 km da casa sua dopo una gara stupenda lottata fino all’ultimo con Oliveira e Niccolò Antonelli. A 18 anni siamo sicuri che il pilota romagnolo avrà tante soddisfazioni da darci, con la sua grinta e la sua velocità sul giro è difficile pensare che rimanga incompiuto.  

Buon inizio di @eneabastianini a Valencia. Giornata di apprendimento per @FabioDiggia21. https://t.co/3SehOsL0Jd pic.twitter.com/pxUMIXGLhd

— Gresini Racing (@GresiniRacing) 6 Novembre 2015

L’ultimo protagonista di questa rassegna è Niccolò Antonelli: il pilota di Cattolica che potete trovare nel suo bar nel porto dell’ultima località della Romagna, a pochi minuti da Tavullia, patria del mentore Valentino Rossi. Nicco è figlio di Igor Antonelli, ex pilota, è coetaneo di Fenati ed è in Moto3 dal 2012 come l’ascolano. Anche lui esordisce nel Team Gresini ma le prime tre stagioni sono poco felici. Quest’anno con il cambio di team, Ongetta-Rivacold, è esploso: due vittorie e il quinto posto finale. Il giovane talento è un pilota estremamente combattivo e spesso finisce per forzare la gara e finire per terra, spesso portandosi qualcuno con lui. Per questa caratteristica, il grande talento, l’acconciatura esuberante e l’amicizia con Il Dottore e Gresini potrebbe essere paragonato a Marco Simoncelli, pilota di cui potrebbe tranquillamente raccogliere l’eredità e anzi continuare dove il Sic purtroppo ci ha lasciati.

Se dunque la Moto GP non lascia molto entusiasti per il brutto finale di stagione a cui si è assistito, si può gioire di questi ragazzi che sfidano la sorte in Moto3 su dei gioielli in miniatura su cui dimostrano di avere la stoffa di guidare un giorno i mostri della classe regina e ridare ossigeno ad una classe che purtroppo ha perso credibilità dopo gli ultimi avvenimenti.

Tags:Enea Bastianini,Fenati,moto,moto gp,Moto3,motori,Niccolò Antonelli,rossi,Simoncelli,sport Next post

Articolo piu recente.

Related Posts

CalcioIl corriere SportivoPrima PaginaSport & Curiosità

Torino-Inter 0-1: ai nerazzurri basta Kondogbia

CalcioIl corriere SportivoPrima PaginaSerie ASport & Curiosità

Milan super all’Olimpico, Lazio battuta 1-3

CalcioIl corriere SportivoRetròpassaggioSerie ASport & Curiosità

10^ Serie A: dalla vecchia acciaccata a Pucciarelli

CalcioIl corriere SportivoPiemonteSerie ASport & Curiosità

Derby della Mole: Juve-Toro si avvicina


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog