Magazine Lifestyle
Ora, come già detto su Facebook, ribadisco che "giudicare" è uno dei compiti più improbi e difficili cui l'uomo spesso è chiamato ad intervenire.
"Giudicare" è uno di quegli aspetti che l'uomo civilizzato che quindi costituisce una Società, si è dovuto/voluto dare, perchè le "regole" e/o gli intendimenti etico/morali cui si basa l'idea stessa di Società, non vengano mai meno....
Giudicare comporta innanzi tutto "conoscenza" (e sappiamo che nessuno ne avrà mai abbastanza), ma appunto nel rispetto etico/morale delle Regole di cui sopra, la conoscenza può essere relegata in tal senso alla semplice "disciplina" che detta tali Regole. Se stessimo parlando di Legge, il giudice quanto meno dovrebbe avere una vasta conoscenza in campo Giuridico.
Non mi voglio addentrare oltre in discorsi etici difficilmente leggibili "alla leggera", quale vuole essere la situazione di un Contest in campo motoristico....
Però indubbiamente una certa mancanza di "regole" ha reso difficile il nostro (eravamo più giudicanti) compito e lo ha reso ulteriormente difficile la "base" creata per stilare il giudizio : un foglio con votazioni da 1 a 10 su 3 "aspetti" differenti di giudizio. In più alla fine, a "scelta secca" ed univoca l'attribuzione degli Special Award (miglior lifestyle, miglior painting, miglior "elaborazione"). Il problema è che sulle 3 basi di giudizio non c'era una certa "uniformità", un esempio su tutti : una delle basi era, "giudica l'efficacia degli interventi e la loro coerenza" (l'ho espresso a parole mie).
Ciò era praticamente impossibile in molti casi, troppi per la verità ! Perchè di efficacia ce n'era anche tanta, ma "coerenza"... con che ? Riferito a cosa ? A quello che voleva fare il proprietario ? A come dovremmo intendere Noi una Cafe Racer ? O addirittura coerenza allo specifico uso di una tale "trasformazione" (a capirla, poi...) ?
Noi come Cafe Racer Culture, da un Magazine che si chiama Special Cafe.....abbiamo creduto di esser stati chiamati a giudicare in chiave Cafe Racer, eppure le moto esposte erano variegate per tipologie e ancor oltre per differente "background realizzativo", cioè c'erano moto di noti preparatori, c'erano moto di preparatori "nuovi" (che dalla semplice elaborazione in garage son passati leggermente oltre) ed infine moto "preparate in garage" (ma anche qui andrebbero distinti chi si è "fatto i pezzi" da chi ha "assemblato" a suo piacimento parti aftermarket e/o ancora meglio da chi lo ha fatto con parti "recuperate").
Invece c'era di tutto un pò..... Quindi giudicare senza "regole" ben specifiche e/o differenziazioni ulteriori, è stato molto, molto difficile e stancante.
Ora, è chiaro l'intento che Special Cafe ha voluto offrire una vetrina di Special, mista, perchè è così anche nella rappresentazione dei loro articoli sulla rivista... in fondo, oggi, recuperare SOLO moto in stile Cafè Racer, non è facile, e lo è ancora meno per chi è giunto "per ultimo" in questo campo (Special varie & Cafe).
Ed il compito è stato ancora più improbo perchè in una "semplice" Fiera ti devi poi scontrare con Magazine ben più consistenti come numeri e visibilità (Low Ride e Freeway), magazine che "hanno preso di tutto e di più" in termini di tipologie di moto.... ma Magazine che per come sono nati e si sono sviluppati e per il pubblico medio cui si rivolgono, dovrebbero concentrare forse i loro sforzi in determinati "ambiti" lasciando a chi di dovere anche altri spazi. Ma si sà.... la dura legge del Marketing non risparmia niente e nessuno....allora, dobbiamo essere poi noi lettori a fare delle scelte ben precise (se vogliamo vivere di "scelte" e di Moto "catalogate" in particolari sezioni, Dirt, Street, Fun, Motard, Cafe e via dicendo).
Ma allo stesso modo chiedo anche a chi "espone i propri mezzi" di avere il coraggio di effettuare delle scelte.... altrimenti ci ritroviamo in un calderone che secondo me, secondo noi, ha poco significato.
Se ri-entriamo in un discorso etico e profondo (ne abbiamo parlato di persona anche con "Raffaele Prisco" se non lo conoscete informatevi perchè è lunga da spiegare chi è e cosa fa !!!) allora non dovrebbero esserci nè etichette, nè catalogazioni, perchè la "Moto in se" risponde a leggi fisiche, meccaniche e nell'uso, anche psico/sensoriali, che qualunque sia la tipologia, regolano il "vivere la moto" in senso UNIVERSALE. Ma si sa, l'uomo nella sua "infinita" ricerca e nel suo ricadente "finito" (limitato) individualismo, ha sempre bisogno (la chiamano razionalità, ma qui potremmo scrivere libri di filosofia e psicologia a iosa...) di Catalogare ed Etichettare il proprio "oggetto termine della conoscenza" e quand'anche il proprio "vissuto".
Quindi eccoci a parlare Noi di Cafe Racer e della Cultura che questa branca ha creato e che continua a creare evoluzioni e re-interpretazioni.
Noi stessi tante volte ci domandiamo : "ma è Cafè Racer" ? I nostri canoni spesso sono Classici ma altre volte si evolvono e si espandono a seconda "dell'istinto" che ci porta in quel momento a giudicare..... ecco, vivaddio che siamo Esseri Umani, quindi dobbiamo sempre cercare di evolverci, ma sopratutto di "comprendere" l'evoluzione ed il pensiero degli altri.
Dunque torniamo all'evento : alla fine ha vinto una moto molto e ben elaborata, molti lavori fatti (molto "racer" anni '70) e giuria quasi concorde..... poi ci sono stati i vari "Awards" dove abbiamo avuto piacere di premiare il Ducati Mono stupendamente esile, leggero, molto Cafè, molto "lifestyle" (ma senza padrone....non si è presentato), ma anche negli Awards abbiamo avuto le nostre belle difficoltà, perchè una categoria "painting" ? Dal nostro punto di vista (Cafe Racer) è una categoria molto "custom style", ma tant'è.... infatti il premio (e grazie all'abile mano artistica di Dox, alias Lorenzo Dossena Aerografista e Painter da quasi 20 anni) lo ha ritirato il simpatico e competente Pietro Figini di TPR, col quale ho discusso a lungo sulla "strana natura" della moto portata da loro in concorso. Tolto il Best (Guzzi Le Mans I) ci sono stati altri premi (si andava fino al 5° posto, ricordiamo: 21 moto su 120 selezionate) alcuni profondamente condivisi (almeno tra me, Orazio Rocket e Davide Cavallaro) che sono andati ad una bella trasformazione di una vecchia Guzzi V7 special (anch'essa non propriamente "Cafe" se non nello stile, quanto meno nella non-coerenza di alcune scelte fatte) e di un Ducati Pantah 600 color rosso (che è già di per se una buona base "bella e fatta") che è venuto fuori comunque veramente interessante, il ragazzo (Sardo), l'ha fatta in casa (era la moto del padre)..... e si prepara o prospetta un futuro da preparatore ?
Vedremo, intanto complimenti....
Poi ci sono stati altri 2 premi ad altrettante realizzazioni di due "Mostri Sacri" che per quanto mi riguarda erano purtroppo "ingiudicabili". Spiego il perchè (ne ho parlato "de visu" anche con Totti stesso e lo stesso Dino Romano ammetteva molto spontaneamente che le sue 2/3 opere esposte non erano propriamente "Cafe"), una era la Special di Totti su base Aprilia (250....) un "lavoro dietro" pauroso, dal telaio lucidato alle modifiche della parte reggi sella, le infrastrutture in alluminio sagomato e raccordato alla perfezione (colore Orange Metalflake/nero opaco....), il parafango in carbonio i doppi scarichi in kevlar, il cruscotto digitale, il fanale moderno ma con una re-interpretazione di "cupolino" tutta futuristica.... il manubrio "alto" ed infine una coppia di cerchi con tamburi racing anni '60 che avrebbero fatto invidia a qualsiasi vincitore di un qualsiasi "Vero contest Cafe Racer" !
Ecco il punto.... io personalmente l'ho vista come una splendida "fun bike", una moto da mettere in contest contro una Zaeta per intenderci, dal MIO punto di vista.... Totti ha giustamente detto che di vere "Cafe" ce n'erano ben poche e che comunque in visione "futurista" questa poteva esserne una buona re-interpretazione, con tanto di "omaggio", ai tempi che furono, dato dagli splendidi Tamburi.... come non dargli torto, è il SUO punto di vista e in quanto tale più che rispettabile, non solo perchè si chiama Totti, il che sarebbe fin troppo facile.
La sua moto come Originalità (una delle 3 voci da giudicare) per me era da 9/10 (in senso Special)......però nel "contesto" Cafe si infilava forzatamente.... Stesso dicasi per l'opera di Dino, la Great Escape, che solo a vedere la "frizione a pedale ed il cambio manuale", come direbbe qualcuno: "paga da solo il biglietto" (come d'altronde il lavoro di Totti)! Ma anche questa era poco Cafe, MOLTO ben fatta e se vogliamo dirla tutta molto poco "Originale", si perchè per quanto bella e ripeto ben realizzata (come tutte le opere di Drag & Racing) pur rispettando l'originalità (nel senso stretto del termine questa volta !!!!) del modello di riferimento.... non diceva assolutamente nulla di nuovo, cioè : ok, moto già vista (è addirittura una Replica) ! Non so se ho reso l'idea....
Insomma, alla fine abbiamo capito lo sforzo di Roberto Brodolini nel voler presentare qualcosa di degno e "diverso" inizialmente, anche se poi si è dovuto adeguare a ciò che vi era a disposizione dando allora "al tutto" una visione "Special" che è poi tutto sommato (come già detto) la base della sua rivista e che si sdogana "abilmente" dalle diverse "catalogazioni"....
Purtroppo non mi sono nemmeno accorto della presenza dei rappresentanti (ed in giuria) di Davida e Cafè Racer (il noto magazine francese) e del direttore commerciale di Ruby, Mr.Lupano "si individua" facimente e mi son presentato da solo, ma sarebbe stato "utile" un "presentare tutti a tutti" da parte dell'organizzazione, che non è stata quindi perfetta, come non lo è l'essere umano, perfettibile per natura, ma troppo imperfetto, a volte, per indole....
Qui invece si percepisce PALESE la voglia di crescere e migliorarsi.
Special Cafe DEVE migliorarsi, DEVE andare sempre più incontro alla Cultura "Cafè" (secondo il Nostro punto di vista, se vuole "differenziarsi") e sopratutto DEVE continuare a credere che tutto ciò sia giusto e si possa fare.... dagli "errori" si DEVE imparare !
Grazie per averci tenuto in considerazione e sopratutto grazie a tutti coloro che hanno presentato in contest delle Cafe Racer, fatte a modo loro, coi loro mezzi e le loro possibilità, che comunque anche se non hanno vinto nulla, erano veramente "degne" rappresentanti !
Una cosa mi è rimasta alla fine di tutto ciò.... la faccia del "ragazzino" (il padrone di una Suzuki Sv 650 che "cresce bene") che era troppo contento ed entusiasta che la sua moto fosse stata scelta già solo tra le 21 finaliste ! Il suo entusiasmo e la sua spontaneità....devono far riflettere e sopratutto devono "insegnare"....
Dave67 (Davide Innante)
p.s.
seguirà articolo con Foto !
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