Dongfeng, uno dei “Big 3” dell’automotive cinese, sembra intenzionato a formulare un’offerta per l’acquisto del 30% del gruppo francese PSA, cui appartengono i marchi automobilisti di Peugeot e Citroen.
La casa automobilistica cinese è già partner con il gruppo transalpino, con tre impianti produttivi in joint-venture per il mercato cinese.
La cifra offerta è di 1,2 miliardi di euro, con i quali la Dongfeng acquisirebbe il 30%, ossia il pacchetto di maggioranza, dato che la famiglia Peugeot detiene poco più del 25% e la General Motors il 7%. Con quest’ultima il gruppo PSA ha, invece, intese per il mercato americano e, in particolare, sinergie con la Opel; il mese scorso, inoltre, il vice-presidente ha dichiarato che non avrebbe problemi a coesistere anche con Dongfeng.
Tuttavia, ad un’attenta analisi, il 30% di PSA, secondo i dati della Borsa di Parigi, ammonterebbe a 1,3 miliardi, perciò siamo di fronte a un’offerta al ribasso. C’è tuttavia da sottolineare che il gruppo PSA ha come mercato di riferimento Francia, Spagna e Italia, che in questi ultimi anni hanno vissuto una sostanziale crisi, e di conseguenza anche le vendite di automobili ne hanno risentito.
Dal bilancio si evince che vi è un buco di oltre due miliardi di euro, oltre al piano di tagli già varato che prevede la chiusura di un impianto e 11200 dipendenti da licenziare, anche se si sta cercando di mediare con i sindacati.
In sostanza la liquidità di Dongfeng porterà una ventata di aria fresca nelle casse del gruppo, e nel medio-lungo periodo sarà anche possibile assistere a una diversificazione, tenendo presente che la stessa casa cinese opera sia nel settore automobilistico che nel settore dei veicoli commerciali.
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