Miei cari lettori pelati, buona vigilia della vigilia!
Secondo, e ultimo, speciale natalizio della nostra rubrica dedicata a serate cinefile. Nel caso vi foste persi il primo, shame on you and click. La rubrica ha un appuntamento bimensile, perché qui non si scherza, e tornerà nel 2016 con i canonici appuntamenti il primo e il terzo venerdì nel mese che neanche fossimo al Corriere. Se volete passare in rassegna i nostri passati appuntamenti, cliccate qui.
Se invece la vostra nostalgia è dedicata a questo periodo tipicamente holly, jolly e diabetico e vi piace vivere la festività con un fare più riflessivo, leggete oltre.
Già, perché se nello scorso appuntamento vi avevo proposto due commedie romantiche americane e un classico italiano un po' cupo, ma dal risvolto relativamente felice, in questa puntata voglio farvi deprimere riflettere.
Dice, ma chi ti credi di essere? Solo una povera scema che mentre aspetta che si freddi l'impasto per gli omini di pan di zenzero si mette a consigliare film seri. Tempi moderni.
Parenti serpenti
Regia: Mario Monicelli
Genere: Commedia drammatica
Anno: 1992
Cast: Marina Confalone, Alessandro Haber, Tommaso Bianco, Cinzia Leone, Eugenio Masciari.
La frase: " La responsabilità non me la posso prendere [...] perché io c'ho il mio lavoro, io devo studiare l'inglese, tra poco apriranno le frontiere, quindi non avrò tempo."
Trama: È uno splendido Natale innevato nella cittadina abruzzese di Sulmona e una famiglia come tante altre si riunisce per festeggiarlo. Nonni, figli, nipoti: il cenone con le portate abbondanti, la messa della mezzanotte, i battibecchi familiari. Tutto sembra normale, anche se la storia prende ben presto una piega drammatica, noir, spiazzante, quando i due nonni della famiglia chiedono ai loro figli di vivere con uno di loro, perché ormai provati dalla vecchiaia.
Il perché pelato: Ricordo quando, da piccola, vedi questo capolavoro dell'italiano Mario Monicelli: uno dei primi, per me, a dipingere il Natale come qualcosa di diverso da una festività gioiosa. È una pellicola che fa riflettere e fa anche piangere, perché dà un senso poco felice della famiglia. Il titolo, d'altronde, è rivelatore: anche nelle situazioni in cui la famiglia appare più unita, c'è sempre qualche meschinità che si nasconde dietro la superficie, un velo di cattiveria e di falsità che veicola la vera essenza del legame familiare. Chiaramente è solo uno specchio della medaglia, la famiglia non è solo quello che vediamo qui rappresentato. Ma in una certa misura sono certa che molti si rispecchieranno in questa realtà. Il finale straziante, totalmente inaspettato, vi farà riflettere e con difficoltà lo dimenticherete: un pezzo di assoluto spessore cinematografico italiano.
The Fitzgerald Family Christmas
Regia: Edward Burns
Genere: Commedia drammatica
Anno: 2012
Cast: Edward Burns, Connie Britton, Heather Burns, Caitlin Fitzgerald, Noah Emmerich, Kerry Bishé.
La frase: " Le grandi famiglie sono sopravvalutate ".
Trama: La famiglia Fitzgerald è una tipica famiglia numerosa: sette fratelli delle età più disparate. Ma non è la classica famiglia tutto zucchero e coccole, anzi. Tra i fratelli c'è molto astio, ognuno incolpa l'altro di qualcosa. Tutto perché il padre ha abbandonato la famiglia vent'anni prima per darsi alla bella vita, così che i figli più grandi hanno avuto un padre mentre quelli più piccoli no. Ma sono tutti ugualmente incasinati. È Natale e il padre vuole festeggiarlo con la sua famiglia, perché sarà il suo ultimo Natale. Intorno a questa richiesta, dai più respinta, ruota tutto il cambiamento che ognuno dei figli, e quindi l'intera famiglia, affronta in piena atmosfera natalizia nostalgica.
Il perché pelato: Una breve commedia, dal cast non proprio famosissimo, che affronta il tema del Natale raffigurando una famiglia che rimane unita a malapena. Pezzi di affetto cadono a destra e a manca: un figlio appena uscito dalla riabilitazione, una figlia col marito violento, un'altra che non può tollerare la madre, ma addirittura fratelli dall'età così diversa da conoscersi a stento. Nonostante tutto, ognuno cerca di tenere unita la famiglia come può, ma non è facile quando il risentimento appesantisce l'aria. Un
film che rappresenta bene quanto una famiglia può essere incasinata, anche se spesso la trama si perde un po' e mette troppa carne sul fuoco. La speranza dell'amore non manca mai: è questa la chiave di tutto. La compassione, è il messaggio che questo film urla a gran voce più di ogni altra cosa.White Reindeer
Regia: Zach Clark
Genere: Commedia drammatica
Anno: 2013
Cast: Anna Margaret Hollyman, Laura Lemar-Goldsborough, Joe Swanberg, Nathan Williams.
La frase: " A volte sentirsi male ti fa sentire bene ".
Trama: Suzanne e Jeff sono una coppia felice. Il Natale si avvicina e Jeff ha appena ricevuto un trasferimento alle Hawaii. Insomma, la vita va bene. MA Jeff muore 24 giorni prima di Natale, lasciando Suzanne sola. E come reagisce Suzanne? Male. Mantenendo un'aria contenuta, inizia una vita sregolata fatta di cocaina, orge e shopping compulsivo.
Il perché pelato: Questo film indipendente di soli 80 minuti, nella sua rappresentazione del grottesco che accompagna il lutto, vi angoscerà. Il Natale, che fa da contrasto alla solitudine di questa donna, è la giusta cornice all'autodistruzione di Suzenne, la quale si unisce all'ex amante del suo defunto marito in questo viaggio volto a riempire il vuoto. Con la sapienza che solo i film a basso budget hanno, questa pellicola vi darà una visione totalmente alternativa delle festività, mostrandovi benissimo la stupida falsità che circonda chi rimane quando muore qualcuno. Una vera e propria dark comedy in controtendenza rispetto al dolce spirito natalizio. Una vera chicca stagionale.