Juventus-Roma ha riportato alla ribalta l’affaire arbitrale. I giornali si sono scatenati e l’eccezionalità dell’evento è stata sancita a 15 giorni di distanza, quando l’arbitro Rocchi si è presentato al “Processo del lunedì” per dire “Dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale, da questo punto di vista potevo fare meglio” e poi aggiungere “Mi assumo la responsabilità di aver fatto delle scelte, che sono state difficili. Noi siamo lì per decidere e ho cercato di farlo nel miglior modo possibile, senza ripensamenti o senza dubbi. È chiaro che poi quando prendi delle decisioni puoi creare tra i calciatori e nell’ambiente un clima di tensione o comunque di non accettazione. Da questo punto di vista una responsabilità credo di averla”.
Al di là delle parole abbastanza scontate nei contenuti, l’eccezionalità è rappresentata dalla sua presenza in uno studio televisivo, a parlare della gara da lui arbitrata. Ma, a livello di moviola, è stata così “eccezionale”? Giudicate voi.
Cominciamo dall’analisi degli episodi della nostra #MoviolaBilanciata (dico “nostra” per affetto, perché tecnicamente la moviola della singola decisione è fatta da Francesco Ceniti della Gazzetta dello Sport e Graziano Cesari a “La moviola è uguale per tutti”, quindi se avete qualcosa da obiettare sulla disamina dei vari casi prendetevela con loro (per il dettaglio delle valutazioni comunque vi rimando al file pdf).
Gli unici due errori dell’arbitro in quella gara (su 6 episodi complessivi) sono stati il rigore per il mani di Maicon e quello concesso poco dopo per l’abbraccio Totti-Lichtsteiner. A livello di numerosità degli errori (2) niente di eccezionale: è a pari merito con altre 18 gare, dietro a Verona – Palermo (4), Inter – Atalanta (4), Palermo – Lazio (3), Juventus – Cesena (3) e Parma – Milan (3).
Questi due errori hanno visto l’assegnazione complessiva di 3 punti bonus/malus, che collocano la partita tra il 15esimo e 16esimo posto (a pari merito con la “sconosciuta” Fiorentina-Lazio) di 39 partite macchiate da errori arbitrali (su 70 disputate, quindi perfettamente in linea con la media del campionato scorso).
È stata forse la gara più disastrata all’interno di una giornata perfetta a livello arbitrale? Pare di no: con 26,25 punti complessivi la settima giornata è risultata essere la peggiore dall’inizio del campionato, non distante però dai 23,75 della seconda e dai 19 della quarta.
In generale, la stagione arbitrale del nuovo designatore non è cominciata benissimo: l’anno scorso la peggior giornata raccolse 26,75 punti, ma arrivò solo alla 28esima; sul secondo gradino del podio ci finì la 32esima (con 24,75 punti), quando le tensioni erano al massimo per il finale di stagione e sul gradino più basso salì la 15esima con 23 punti. Quest’anno abbiamo già 2 giornate che potrebbero autorevolmente gareggiare per aggiudicarsi la palma di “peggiore della stagione”: non benissimo.
Insomma, a vederla così Juventus-Roma, a livello di errori arbitrali, non sembrerebbe nulla di eccezionale.
A questo punto però la domanda si pone spontanea: dov’è l’errore? Perché i casi sono due: o sbagliamo noi qualcosa nel metodo di calcolo, o “sbagliano” i giornali a sottolineare l’eccezionalità di un evento che i numeri dicono non essere tale.
Ripassiamo un attimo la ratio sottostante alla #MoviolaBilanciata.
La nostra idea di fondo era di cercare di valutare tutti gli episodi (non solo i rigori/gol) e di assegnare dei bonus e dei malus di valore crescente sulla base della gravità dell’errore. I parametri presi in considerazione sono il minuto in cui si verifica l’errore e il punteggio in quel momento, sulla base del concetto intuitivo che un rigore al 90′ sullo 0-0 non ha la stessa valenza di uno dato o non dato alla mezz’ora del primo tempo, sul risultato di 3-0, e che un’espulsione nei primi minuti di gara ha un impatto molto maggiore dello stesso episodio al 90esimo.
Da questo punto di vista, Juventus-Roma conferma la bontà del nostro metodo. Gli episodi incriminati sono entrambi nel primo tempo, non determinano un cambio di punteggio decisivo e lasciano inalterate le possibilità per entrambe le squadre di aggiudicarsi la gara: ciò si riflette in un valore complessivo giustamente basso.
Vi riporto, per fare un confronto, le tre gare “top” di questa stagione.
Sul gradino più basso del podio c’è, con 6 punti, Udinese-Cesena, sempre alla sesta giornata di campionato (la stessa di Juventus-Roma; ma l’unico ad averci prestato attenzione, a quanto pare, è stato Stramaccioni). Questa la descrizione dell’unico episodio:
Grave l’errore dell’arbitro della Can B: concede un rigore (in pieno recupero) al Cesena per un contatto assolutamente veniale tra Widmer e Rodriguez. Tanto per capirci, ci stava persino la simulazione. Widmer appoggia leggermente la mano sulla schiena di Rodriguez che si butta: simulazione. In più, il rigore sarebbe da far ribattere.
Insomma, in pieno recupero Mariani assegna al Cesena un rigore totalmente inesistente, rigore realizzato ma battuto irregolarmente (con 15 giocatori ampiamente dentro l’area, che vanno sulla ribattuta), errore non rimediabile perché a partita finita, che vale un immeritato pareggio al Cesena e costa due punti all’Udinese (provate a pensare per un attimo alla stessa scena, con altri nomi in gioco ed altra posta in palio … serviva l’esercito per riportare l’ordine). Ad ogni modo, l’errore è assolutamente decisivo ai fini del risultato ed infatti il punteggio dei bonus/malus schizza giustamente in alto.
Al secondo posto, Palermo-Lazio alla quinta di campionato. Un punteggio di 0-4 non sembra ammettere discussioni arbitrali, eppure…
I dubbi nella ripresa quando il Palermo si lamenta per due episodi in area sullo 0-1: prima per un tocco di mano di Braafheid sul cross di Terzi (si poteva punire), ma soprattutto per la spinta di Mauri su Feddal che sta per segnare di testa. Era rigore e rosso al laziale. Al 66′ (0-1) ci stava il calcio di rigore. Le braccia sono veramente troppo larghe, inoltre sembra ci sia un movimento verso il pallone (non si capisce bene se voluto o per assecondare la corsa ndr) del sinistro. Al 67′ (0-1) Feddal si accinge a ribadire di testa in rete ma colpisce incredibilmente fuori perché Mauri alle sue spalle lo spinge: rigore e rosso per il laziale.
Insomma, la Lazio dilaga nel finale ma per ben due volte il Palermo si è visto negare la possibilità di raddrizzare la partita; non solo, avrebbe potuto giocare l’ultima mezz’ora sul punteggio di parità, in vantaggio di un uomo: è peregrino supporre che il finale poteva essere molto diverso? Addirittura opposto? Direi di no. Le decisioni arbitrali hanno gravato in misura importante sul risultato ed ecco che la somma dei bonus/malus lo riflette.
Infine Verona–Palermo alla seconda di campionato: non rammento strepiti sui giornali, ma vi posso garantire che … giudicate voi. Arbitro: Rocchi di Firenze (e qui, valutato lo stato di forma non eccellente, si potrebbe aprire una riflessione sull’opportunità di designarlo per Juventus-Roma, anche considerando che Rocchi non aveva arbitrato bene neanche nelle gare di UEFA. Invece di mandare lui in conferenza stampa, forse avrebbe fatto meglio ad andarci il designatore Messina a spiegare, ma questa è un’altra storia).
Al 32’ (0-1) abbraccio in area di Feddal a Moras, Rocchi lascia correre. Trattenuta evidente: ci stava il calcio di rigore. Episodio simile ma metro diverso al 40’: Andelkovic cintura troppo calorosamente Toni, rigore ok. Rigore sacrosanto. E il Verona ne avrebbe voluto un altro al 60’ (1-1), quando Toni viene toccato da dietro da Bolzoni: caduta accentuata e Rocchi non fischia. Secondo Cesari bene ha fatto Rocchi a non concedere il calcio di rigore; in realtà è evidente il calcio di Bolzoni (col sinistro) sulla tibia destra di Toni (che ha il torto di stramazzare al suolo). Concordiamo con la Gazzetta. Il calcio di rigore avrebbe dovuto essere accompagnato dall’espulsione di Bolzoni data la chiara occasione da gol. Al 77’ (1-1) il rocambolesco 2-1: Juanito Gomez parte in posizione regolare, poi Pisano fa autogol. C’è uno sgambetto di Gomez su Pisano che cade: il gioco avrebbe dovuto essere fermato appena prima dell’autogol. Gol da annullare.
Insomma, rigori negati e poi dati per episodi simili, con un metro di giudizio opposto all’interno della stessa gara; mancate espulsioni ed un rocambolesco gol che decide la partita, viziato da un fallo e quindi da annullare. Insomma, Rocchi non si è fatto mancare nulla (Con 8,25 punti l’anno scorso avrebbe conquistato un poco lusinghiero sesto posto, appena dietro a “perle” dell’arbitraggio quali Roma-Inter 0-0 (Bergonzi), Inter-Milan 1-0 (Mazzoleni) e Udinese-Napoli 1-1 (Calvarese).
Mi pare che queste gare, al netto del blasone delle squadre coinvolte, possano essere considerate peggiori a livello arbitrale di Juventus-Roma.
La partita Verona-Palermo poi rappresenta un ulteriore banco di prova superato per il nostro metodo, per i seguenti motivi:
1) a livello di decisioni arbitrali errate rappresenta un scempio, ed infatti il punteggio ottenuto la colloca al primo posto;
2) entrambe le squadre hanno motivi per lamentarsi: il Verona perché con un arbitraggio perfetto avrebbe avuto la possibilità di chiudere con largo anticipo la gara; il Palermo perché si è visto privare di un punto nel finale, a causa di un gol irregolare; ed infatti sia Verona che Palermo guadagnano sia bonus che malus, che risultano nelle loro statistiche di torti/favori;
3) di tutti gli episodi, anche quelli ininfluenti (ad es il rigore non dato al Verona sullo 0-1), è stata tenuta traccia per le statistiche;
4) a livello di riflessi sulla classifica, non c’è stato alcun impatto per le due squadre. Le decisioni avverse che ha subito il Verona, per numerosità ed importanza, compensano ampiamente il gol vittoria irregolare e così è stato anche nella classifica virtuale.