Il ritornello sessista della Zappalà ci riporta indietro nel tempo. Piovono mozzarelle avvelenate ogni volta che si pronuncia questo marchio. Ora facciamo piovere quelle scadute.
Sulla base di una segnalazione ecco a voi la nuova collezione sessista “di tutto orgoglio“. Per chi non conoscesse la mozzarella Zappalà qualche anno fa si era pubblicizzata con un paio di tette in primo piano.(lato A e lato b)
Bene posso andare avanti. Queste vecchie campagne pubblicitarie ( realizzate tra il 2007 e 2008), se paragonate a quelle storiche appaiono molto meno sessiste.
La prima (sopra l’intestazione) ha un headline a dir poco allusivo. Se prendiamo il messaggio alla lettera si può pensare si tratti di tradimento concorrenziale.
Ma Zappalà utilizza spesso allusioni sessuali e ha il vizietto di abbinare le mozzarelle alle donne, sulla base di questo pare proprio che l’allusione punta su un doppio senso: l’elogio del tradimento maschile.
Non c’è cosa più sessista che comunicare mancanza di rispetto nei confronti delle donne. Vivere in un Paese dove per cultura l’uomo traditore è un playboy (e se lo stesso fa una donna è una puttana) sembra che legittimi i pubblicitari ad usare doppi sensi e a scherzarci su senza contare che quanto sia svilente un messaggio simile. Ovviamente pensano che tutto questo sia tollerato.
Questo è un altro giochetto di parole. Si allude sempre all’abbinamento donna=mozzarella. L’etto con letto.
Anche in questo caso non c’è cosa più sessista che misurare una donna in base alle prestazioni sessuali.
Per non parlare di questa dedicata al latte. Pornografica e di cattivo gusto, mi lascia quasi senza parole. Le allusioni qui sono di tipo visive, e giocano con la somiglianza impressionante tra il latte e il seme maschile.
Quest’ultima allude alla mozzarella Santa Lucia. Non ci vedo allusioni sessiste se non viene presa in tutto il contesto.