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"MPS" Catastrofe ancora deve arrivare

Creato il 28 gennaio 2013 da Mandingodolceacqua

In questi giorni circolano sul web, alla velocità della luce, dei link satirici dove si fa notare – ed è tutto vero – come lo Stato italiano abbia prestato al Monte dei Paschi di Siena 3,9 miliardi di euro. La cifra è simile a quella incassata con l’imposta sulla prima casa: l’Imu. In pratica il governo Monti – sostenuto da Pd, Pdl, Udc e Fli – ha momentaneamente salvato una banca altrimenti destinata a sparire.
Tecnicamente si tratterebbe di un prestito, come detto sopra. Ma nella realtà è una somma che, noi contribuenti, probabilmente non vedremo mai più. Alla scadenza del prestito, infatti, è stato previsto che lo stesso possa essere rimborsato con “altri strumenti finanziari”. In pratica la banca di Siena si impegnerà a restituire il denaro alle calende greche.
Ma il danno per i contribuenti italiani non è di “soli” 3,9 miliardi di euro! Magari! Come ricorda Dagospia, infatti, nel dicembre 2011, il governo Monti aveva già garantito l’emissione di 28 miliardi di euro di bond di MPS con scadenza 2015. In pratica se la banca toscana non sarà in grado di pagare, saranno di nuovo i contribuenti italiani a farne le spese.
Per far passare questa legge, l’esecutivo “tecnico” guidato dal professore aveva posto la fiducia e i partiti di maggioranza l’avevano fatta passare senza fiatare.
Risultato: il nostro Stato è esposto per la bellezza di 32 miliardi di euro rispetto a MPS. Una cifra spaventosa, equivalente a un punto e mezzo del nostro debito pubblico o, se preferite, a 2-3 manovre finanziarie lacrime e sangue. Con sfacciataggine, oggi, Bersani, Casini, Alfano, Monti e compagnia allegra dicono di non avere nessuna responsabilità.
Invece le colpe della politica sono enormi e gravissime.
Lo scandalo MPS potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’economia italiana, nonché effetti politici devastanti. Inutile dire che in altri paesi una “bomba” del genere – 32 miliardi di euro – avrebbe già portato a dimissioni a catena e inchieste parlamentari.
Fonte Facebook
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