Mps, tremano le stanze del potere: indagine sul prestito Fresh

Da Roxioni
Tremano le stanze del potere nella rossa toscana. All’indomani del blitz della Finanza nella sede dell’Mps a Siena, Roma, Firenze, Milano, Padova e Mantova e nelle abitazioni di dirigenti e funzionari rimane l’interrogativo su cosa nello specifico indaghi la procura di Siena nella sua inchiesta per aggiotaggio sul reperimento dei fondi per l’acquisizione di Antonveneta....
Sul Sole 24 Ore Cesare Peruzzi spiega che l’indagine punta dritta sul prestito Fresh del 2008 di Banca Mps da 1 miliardo: bond ibrido, di durata perpetua, rimborsabile solo con azioni Montepaschi allo scattare di una determinata soglia di prezzo in Borsa (sopra i 5 euro). Tutte le azioni emesse al servizio del prestito, equivalente a un vero e proprio aumento di capitale ai fini del patrimonio di vigilanza, furono comprate da Jp Morgan, anche se il rischio di credito è rimasto in campo al Montepaschi e il bond fu emesso fiduciariamente dalla filiale lussemburghese di Bank of New York.
Di quel Fresh, spiega ancora Peruzzi sul Sole 24 Ore, la Fondazione Mps acquistò titoli per 490 milioni, attraverso Credit Suisse (300 milioni) e Mediobanca (190) milioni, perchè non voleva diluire il 56% di Rocca Salimbeni in portafoglio. Per lo stesso motivo, sempre nella primavera del 2008, sottoscrisse pro quota (3 miliardi) l’aumento di capitale della banca da 5 miliardi, finalizzato all’acquisto di Antonveneta, costato 9 miliardi cash, finiti nelle casse del Santander che in pochi realizzò una plusvalenza di circa 3 miliardi.
La magistratura, quindi, vuole ricostruire quei passaggi e vuole anche capire se l’andamento del titolo Mps, nei mesi scorsi (arrivò sotto la soglia dei 20 centesimi per poi risalire sopra 0,40 euro), sia stato determinato da comportamenti scorretti. Come conclude Peruzzi nel suo articolo: il nodo Antonveneta è arrivato al pettine di Siena. source

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