A causa dell’insicurezza crescente e delle minacce ricevute, l’ong Medici senza frontiere (Msf) ha evacuato 42 operatori dal campo profughi di Dadaab, alla frontiera con la Somalia.
Due delle quattro postazioni sanitarie di Msf sono state chiuse, l’assistenza prenatale nell’ospedale locale – l’unico attivo – è stata sospesa, e altri servizi medici rischiano di essere compromessi dalla drastica riduzione del personale.
“I rifugiati e il personale medico stanno pagando il prezzo più alto del peggioramento delle condizioni di sicurezza”, spiega Charles Gaudry, capo missione di Msf in Kenya. “L’attuale situazione sta gravemente limitando la capacità delle nostre équipe mediche di fornire aiuti umanitari alle persone che più hanno bisogno”.
L’ong lancia un appello ai gruppi armati affinché “garantiscano il rispetto delle strutture mediche, dei pazienti e del personale” in modo da poter riprendere tutte le attività al più presto.
Con circa 350.000 residenti, per lo più somali in fuga dal conflitto, Dadaab è il più grande campo rifugiati al mondo.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)