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Mtv Unplugged: i Placebo sono tornati

Creato il 13 dicembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

I Placebo e il ritorno con MTV Unplugged

Placebo: è grande ritorno?

Chi credeva che la parabola musicale ed intellettuale dei Placebo fosse terminata, è chiamato letteralmente a ricredersi. Nonostante gli ultimi lavori lo abbiano ampiamente fatto credere, con la debolezza di opere come Battle for the sun (2009) e Loud Like Love (2013), la band sforna un consistente amarcord modello anni novanta. L’esperimento Mtv Unplugged, uscito il 27 novembre, pare riuscito nonostante le imperfezioni del caso ed ha il merito persino di rilanciare ricordi più o meno recenti (Dai R.E.M ai The Cure, da Bob Dylan a Paul McCartney, sino agli U2 e alla storica esibizione newyorkese dei Nirvana) conferendo ai Placebo un posto tra le più importanti band dell’ultimo ventennio.

Londra e l’idea Mtv Unplugged

A quasi vent’anni dal primo capolavoro, nonché disco d’esordio Placebo (1996), la novità è quella di ritrovare Molko e compagni in una veste lontana dalle sonorità del passato e tesa verso una sensibilità a tratti sorprendente ed intimista. La band britannica, dopo i due dischi bruttini sopra citati, non può che aver compiuto scelta migliore. L’opera di rivisitazione di Mtv Unplugged Placebo (registrato negli studi londinesi il 19 agosto ed in vendita dal 27 novembre) è una chicca autentica ed intrigante, capace di rimandare a ricordi adolescenziali, con tanto di annesse complessità ed insicurezze, a cavallo tra eccitazione e depressione. Non a caso, «è possibile essere ammirati e depressi»  ricorda il leader Molko durante un’intervista rilasciata durante il tour italiano del 2014. Ma è anche possibile, ed aggiungiamo con grande soddisfazione, poter ritrovare i Placebo sul tetto della musica che conta, nonostante le intermittenze ed i loro consueti e caratteristici alti e bassi.

Olsdal

Photo credit: Alex Bikfalvi via Foter.com / CC BY-SA

Ritorno al futuro?

Questo Unplugged è un vero regalo a coloro che non hanno smesso di credere nelle capacità dei «prediletti di David Bowie» ed è anche capace di fermare il tempo. Per guardarsi allo specchio ed analizzare il passato. Ad onor del vero, qualche pezzo non riesce (su tutti i più recenti Loud Like Love, Too Many Friends,  For What Its Worth) ma se un disco è andato male nemmeno il miglior arrangiamento al mondo può cambiare le carte in tavola. Lì a mancare sono le idee, e questa è un’altra storia. Le eccezioni sono poche: la Bosco con piano e orchestra, ad esempio resta uno dei momenti migliori dell’esibizione londinese, ed una delle rare positive eccezioni dell’ultimo Loud Like Love. Ma altrettanto doveroso è concentrarsi sui punti più esplosivi di questi settantacinque intensi minuti. Da Meds a Without you i’m nothing, da Protect Me From What I Want a Because I Want You: è proprio vero che le canzoni possono rinascere e trovare dunque nuova vitaIl ritratto intimista prende il sopravvento su chitarre e amplificatori e si lascia apprezzare notevolmente, regalando anche un velato senso di inquietudine tipicamente ‘Placebo’. Ciò di cui forse si era davvero sentita la mancanza. Non è forse errato azzardare, non a caso, come Mtv Unplugged Placebo possa essere considerato il primo vero significativo rilancio dopo il rilascio di Meds (2006). 

Immancabili ovviamente i pezzi di maggior grido tra cui The Bitter End, Song To Say Goodbye o Every You Every Me, sino alla celebre Where Is My Mind dei Pixies, da sempre intersecata nella (complicata) vita di Brian Molko. Una nota di rilievo la merita infine 36 Degrees, la cui rivisitazione funziona e non poco, risultando così una delle note più liete della performance. «Da giovani avevamo l’arroganza dei vent’anni, oggi pretendiamo che quello realizziamo abbia un alto livello di qualità. La spinta è verso il cambiamento continuo». Molko docet. Ciò tuttavia, non è sempre stato raggiunto: anzi a volte, ha rischiato di degradare i Placebo da autentica novità (e promessa) del panorama musicale degli anni novanta a grande delusione degli anni duemila. Come a dire, fare due ottimi dischi non vuol dire aver dimostrato la maturità necessaria per poter ottenere una adeguata consacrazione. Solitamente, gli Mtv Unplugged sono serviti a questo. A donare un senso di riconoscenza reciproco attraverso un legame sentimentale diretto tra band e pubblico. Ribadendo la riuscita del caso, non possiamo tuttavia certo confermare che questo possa rappresentare il risveglio definitivo dei Placebo. Perciò critici e fan sembrano proiettati alla cautela. In attesa di un ritorno che non muova dalla gloria del passato ma dall’alba di un nuovo futuro adornato di idee e composizioni.

Tracklist:

  • Jackie
  • For What Its Worth
  • 36 Degrees
  • Because I Want You
  • Every You Every Me
  • Song To Say Goodbye
  • Meds
  • Protect Me From What I Want
  • Loud Like Love
  • Too Many Friends
  • Post Blue
  • Slave To The Wage
  • Without You I’M Nothing
  • Hold On To Me
  • Bosco
  • Where Is My Mind?
  • The Bitter End
Tags:London 2015,Mtv Unplugged,Placebo Next post

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