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Mud’A’ Centro di documentazione e ricerca della Civiltà degli Stazzi - Mulino d’Aglientu
Creato il 29 luglio 2012 da Roberto MilaniAccanto alla tradizione agro pastorale degli stazzi – rappresentata dalla stessa struttura del vecchio mulino di Aglientu – il Mud’A’ propone per l’estate 2012 un’ampia rassegna d’arte contemporanea chiamando artisti di varia provenienza che reinterpretano quegli spazi, dandogli nuova veste e nuova linfa vitale.
Si tratta di un esperimento unico attraverso cui si fa rivivere uno spazio che per decenni è stato centro e fulcro dell’antica civiltà degli stazzi, caratteristica della Gallura, la sub regione della Sardegna Settentrionale.
Lo stazzo (in gallurese stazzu) era, ed è, un insediamento rurale di tipo sparso sviluppatosi verso l’inizio del ‘700, caratterizzato da una casa di abitazione e lavoro attorno alla quale ruotavano le tanche – appezzamenti di terreno chiusi più o meno vasti nei quali veniva praticata l’agricoltura e la pastorizia – e vari servizi accessori come il forno (lu furru), la dispensa (li pinnenti), ecc.
Pur nel loro isolamento gli stazzi erano riuniti in cussogghje, insieme di più stazzi con al centro la chiesa campestre e vari annessi. Il vecchio mulino di Aglientu – trasformato oggi in museo – rappresentava il centro nodale degli stazzi e cussogghje circostanti, essendo l’unico luogo laico nel quale la popolazione si ritrovava per macinare le granaglie per ottenere la farina.
Gli artisti sono stati chiamati quindi a rivisitare questi spazi allestendo le loro personali o collettive, che meglio rappresentano l’arte contemporanea europea. Il Mud’A’ quindi si propone come centro di confronto e dialogo tra l’arte, la tradizione e la cultura, offrendo ai fruitori uno spazio unico di scambio, interesse e vita, grazie anche al fornito book shop.
La rassegna è iniziata lo scorso 14 luglio con la personale dell’artista umbro Federico Marchesini, prosegue dal 28 luglio con lo scultore tedesco Hasso Neumann e il pittore calangianese Pietro Inzaina, ai quali dal 4 agosto si aggiungeranno la pittrice Tiziana d’Ascanio e il pittore Alessio Onnis, entrambi sardi.
Sempre nell’ambito delle manifestazioni del Mud’A’, in collaborazione con la Pro Loco, sabato 28 luglio alle 21.00 si terrà la presentazione del libro di Pier Giacomo Pala Antologia della femina agabbadòra, introdurrà Luigi Agus, presenterà Sebastiano Depperu che intervisterà l’autore.
Arte Contemporanea
Artisti &Appuntamenti
Federico Marchesini (Sala D dal 14 luglio al 30 agosto). Artista a tutto tondo umbro, è particolarmente dedito alla ricerca con spunti che vanno dal Puntinismo all’Arte Povera, fino alla Pop Art. Al Mud’A’ propone una rassegna di sue opere inedite di grande interesse.
Hasso Neumann (Sala D e sala A dal 28 luglio al 30 agosto). Scultore tedesco, lavora col bronzo a cera persa. Le sue sculture richiamano arcane e interessanti forme della Civiltà Nuragica sarda, tuttavia rivisitate secondo i canoni del post modernismo già visti nell’opera di Co-stantino Nivola.
Pietro Inzaina (Sala C dal 28 luglio al 30 agosto). Pittore sardo, propone tele legate alla tradizione del ‘900 isolano (Biasi, Floris, Delitala, Figari) con spunti di novità che richiamano il classicismo di De Chirico.
Tiziana d’Ascanio (Sala A dal 4 agosto al 30 agosto). Pittrice sarda che opera su supporti particolari come la carta di riso. Le sue opere – pur legate in parte alla tradizione del ‘900 sardo – propongono atmosfere oniriche alla Blake e Füssli.
Alessio Onnis (Sala B dal 4 agosto al 30 agosto). Artista sardo che opera specialmente su supporti tradizionali come la tela in piccolo formato. Le sue opere risentono di un’atmosfera internazionale con particolare riferimento al Goya del periodo negro, rivisitato in chiave post moderna attraverso le leggende sarde delle janas e delle brujas.
Il vecchio mulino, risalente ai primi del XX secolo, è diviso in quattro sale (rispettivamente individuate in pianta con le lettere A, B, C, D), un bagno con antibagno e un loggiato coperto sul retro. Ai lati orientale e occidentale sono situate due grandi sale di circa 70 mq ciascuna (in pianta A, D), mentre al centro due sale di circa 23 mq, in una delle quali è ricavato il servizio il cui ingresso dà alla sala orientale.
Nella sala A è visibile ancora la cisterna – debitamente illuminata – e il cono da cui le granaglie venivano immesse all’ammasso. La sala B, più bassa, è caratterizzata da pareti in granito, mentre nella sala D è visibile ancora il mulino elettrico con cui si macinava il grano. I servizi sono concentrati nella sala D che costituisce l’ingresso alla struttura: un fornito book shop, servizi igienici e di informazione.
Per informazioni:
Mud’A’
Centro di documentazione e ricerca della Civiltà degli Stazzi - Mulino d’Aglientu
Via Vecchio Molino
07020 Aglientu (OT)
mail: [email protected]t
sito web: www.istitutogiuliocossu.it/aglientuhome.html
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