Muffin farciti con mele renette e mandorle.

Da Marisa

Ingredienti: per 12 persone

Muffin: farina g 250
panna fresca g 200
burro g 80
zucchero g 80
2 uova e 2 tuorli
una bustina di lievito per dolci
burro e farina per gli stampini
sale

Farcia:
panna montata g 400
2 mele renette
burro
cacao
cannella
zucchero semolato e a velo
mandorle a lamelle

Preparazione: 60’

  • Muffin: mescolate in una ciotola le uova e i tuorli con lo zucchero, la farina, il burro fuso, la panna, un pizzico di sale e un cucchiaino di lievito.
  • Versate l'impasto in 12 stampini da muffin, imburrati e infarinati, riempiendoli per circa i due terzi.
  • Farcia: pelate le mele, detorsolatele e tagliatele a dadini da saltare brevemente in padella con una noce di burro un cucchiaio di zucchero semolato e una manciata di lamelle di mandorle.
  • Distribuite il tutto nell'impasto già negli stampini; infornate a 180 °C per 30' circa.
  • Sformate i muffin e lasciateli raffreddare prima di tagliarli a metà e farcirli con la panna montata aromatizzata con un pizzico di cannella, cacao e un cucchiaio di zucchero a velo.

Quanto nutre una porzione: 309 calorie

Vino consigliato: Aromatico dolce con profumo di fiori: Colli Piacentini Malvasia dolce.

Storia.
Fra i colli in provincia di Piacenza il vitigno Malvasia di Candia Aromatica, dal quale si ricava la Malvasia doc Colli Piacentini, è un’antica conoscenza. Bisogna tornare al tempo dei Greci per trovare il punto di partenza di una vicenda secolare, tornare al tempo in cui nel Peloponneso, a Rodi e a Creta si produceva il vino mescolando uve provenienti da differenti vitigni. Nel Medioevo la Reppublica di Venezia cominciò a esportare questo vino dolce a aromatico, facendolo conoscere anche in Italia: il porto da cui partivano le navi era quello di Monemvasia, nel Peloponneso, e il vino prese il nome da quella città, italianizzandosi in Malvasia. Piaceva talmente tanto questo nettare, che a Venezia lungo il fondaco della Malvasia fioccavano le osterie che vendevano la Malvagia – secondo la dizione veneziana – e fra il Cinquecento e il Settecento questo vino fu uno dei più bevuti in tutta Europa. Con l’avanzare dei Turchi, e il pericolo incombente di poter perdere un giro d’affari assai proficuo, la Serenissima pensò bene di importare dalla Grecia anche i vitigni che davano quel vino tanto apprezzato. E così, nel XVI secolo, si cominciò a produrre direttamente in Italia la Malvasia e il vitigno Malvasia di Candia – città dell’isola di Creta – finì per trovare il suo habitat ideale proprio fra i colli piacentini, dove oggi è la varietà più diffusa, capace di regalare generose quantità d’uva e vini particolarmente aromatici e intensi.

Zona di produzione.
La Malvasia è prodotta in provincia di Piacenza, nell’intero territorio dei comuni di Caminata, Nibbiano, Pianello Val Tidone, Piozzano e Ziano Piacentino, e in parte nei comuni di Agazzano, Alseno, Bettola, Bobbio, Borgonovo Val Tidone, Carpaneto Piacentino, Castell’Arquato, Castel San Giovanni, Coli, Gazzola, Gropparello, Lugagnano Val d’Arda, Pecorara, Ponte dell’Olio, Rivergaro, San Giorgio Piacentino, Travo, Vernasca e Vigolzone.

Vitigni e caratteristiche organolettiche.
Questa doc si ottiene, per almeno l’85%, da uve provenienti dal vitigno Malvasia di Candia Aromatica, mentre per la restante parte possono concorrere altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Piacenza. La Malvasia dei Colli Piacentini, anche in versione frizzante e Spumante, è un vino di colore paglierino, con un caratteristico profumo aromatico molto intenso e un sapore che può variare dal secco all’abboccato all’amabile o al dolce, con una spuma evanescente nel frizzante, fine e persistente nello Spumante. La tipologia Passito si presenta di un colore giallo paglierino dorato, con bouquet intenso e aromatico e sapore dolce, armonico, morbido e aromatico. Le gradazioni alcoliche minime previste dal disciplinare sono del 10,50% per le versioni ferma, frizzante e Spumante e del 14% per il Passito.

Accostamenti a tavola.
Il fermo, se secco, si serve a una temperatura di 10° C per accompagnare antipasti, minestre, piatti a base di uova, carni bianche e ricette di pesce come il filetto di trota in carpione; se amabile o dolce, si serve a una temperatura intorno ai 7° C e si abbina a dessert, dolci a pasta morbida e pasticceria in genere. Il frizzante e lo Spumante sono ottimi vini da aperitivo, mentre il Passito, che si serve a circa 12° C, si sposa bene con zabaione, frappe alla cannella, dolci in genere e pasticceria secca.

Curiosità.
L’Italia è fra i principali produttori di uve Malvasia, ma orientarsi fra le varietà di questo vitigno non è affare semplice: il Registro Nazionale delle Varietà di Vite, infatti, ne contempla ben 17. Oltre alla Malvasia di Candia Aromatica, ci sono la Malvasia, la Malvasia Bianca, la Malvasia Bianca di Basilicata, la Malvasia Bianca di Candia, la Malvasia Bianca lunga, la Malvasia del Lazio, la Malvasia di Casorzo, la Malvasia di Lipari, la Malvasia di Sardegna, la Malvasia di Schierano, la Malvasia istriana, la Malvasia Nera lunga, la Malvasia Nera di Basilicata, la Malvasia Nera di Brindisi, la Malvasia Nera di Lecce e la Malvasia Rosa.

Se ti è piaciuta la ricetta , iscriviti al feed cliccando sull'immagine per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :