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Mulholland drive

Creato il 01 febbraio 2014 da Jeanjacques
Mulholland drive
A volte mi chiedo cosa sarebbe stata la mia adolescenza se mi fossi fermato a guardare commediette come tutti i miei coetanei. Mi chiedo ancora se certe - inutili - parafrasi mentali mi sarebbero venute se avessi preso a pensare un po' di meno e, come mi aveva consigliato una professoressa, a guardare cose più adatte alla mia età. Forse il tempo ha reso impossibile il rimediare a certi errori, anzi, penso che la macchina del tempo sia un apparecchio esistente solo nei romanzi di Wells, quindi quel che è fatto rimane fatto... però sinceramente, nonostante i numerosi errori, nonostante tante incomprensioni e via dicendo, sono piuttosto soddisfatto di come sono venuto fuori. Anche perché posso godere delle pellicole del Lynch internazionale e poter dire di averle capite. Ma questo non perché sono più intelligente di altri [anzi, ho dei seri dubbi in merito] ma perché ho avuto più tempo per pensarci. E per vedere, anzi, capire i film di Lynch, si deve pensare parecchio. E può succedere che non sia ancora abbastanza...
Di notte, sulla strada che porta il nome Mulholland drive, una donna viene fatta scendere da una limousine per essere giustiziata, ma un incidente creato da due auto che stavano gareggiando impedisce l'azione. La donna è l'unica a salvarsi e, dopo aver abbandonato la scena, si ritrova a vagare per Los Angeles, resa smemorata dallo shock. Il destino la porterà a incontrare Betty Elms, giovane attrice di belle speranze, che l'aiuterà a far luce sulla sua vicenda. Ma che sia in realtà che...

Ok, lo ammetto, la prima volta non c'ho capito un emerito cazzo. Ma questo è naturale, d'altronde stiamo guardando un film di Lynch, il quale a patto che per un paio di titoli non è famoso per la sua chiarezza. Anzi, l'unica chiarezza concepibile in lui e nella sua persona credo sia quella dei capelli, ma questo è un altro discorso. Fatto sta che il bello di questi film per me è anche la ricerca correlata, che travalica quindi la mera esperienza di semplice fruizione visiva e prosegue nell'informazione che seguirà. Sono film particolari e che quindi si fanno 'vivere', perché le domande non finiscono mai e proseguono magari anche quando pensi di aver capito tutto - motivo per cui questo film è stato messo nella mia topten. Ma torniamo alla pellicola, e diciamo perché p da ritenersi così bella. Innanzitutto la vicenda principale, quella della tizia smemorata che sfugge dai gangster e si fa ospitare dall'attricetta in erba, è coinvolgente. E' un incipit accattivante e davvero ben strutturato che permette allo spettatore di focalizzarsi fin da subito sulla vicenda, che parte normalmente per andare a diventare sempre più onirica mano a mano che i minuti passano. E la cosa non si fa assolutamente risentire nella visione, questo lento ma incessante incedere diventa il motore per la riflessione che diventa il pilastro portante della pellicola: ovvero la differenza fra reale, immaginario, e ciò che ci è indotto a pensare come reale. Cosa è reale, alla fine? Cosa ci fa dire che una cosa esiste o no? Sono tutte domande che possiamo porci nella realtà di tutti i giorni. Io me la faccio circa la veridicità delle notizie che sento ai tg, ma penso possano essere rivolte anche circa l'esistenza di Dio, gli insegnamenti che ci danno a scuola e via dicendo. Tutti sembrano dover dire qualcosa ed avere una morale da dare, tutti sembrano appartenere a una realtà ben consolidata, ma alla fine nulla ci assicura che sia realmente così. Così come nulla ci assicura che la bella smemorata sia veramente uno stinco di santa [ma è ugualmente uno stinco di gnocca], e alla fine i (meta)fatti dimostreranno quella che è la strana verità. Ci sarà di tutto, da macabri spettacolini privati fino a uno scambio di identità ottenuto mediante una scatola, nel pieno della poesia dell'assurdo che caratterizza i film e le opere di Lynch, qui lucidissimo ma al contempo davvero scatenato nello sfogare tutti i suoi demoni interiori. O esteriori, visto che quello che qui viene espresso è un concetto che può ripiegarsi su un'intera società. Resta comunque anche una bellissima coreografia sequenziale nella quale immergersi totalmente, godendo appieno anche di quello che non si riesce a capire, anche se io personalmente sono convinto che certe cose per essere veramente apprezzate vanno analizzate nel profondo, come in questo caso. Bravissime inoltre le due attrici protagoniste, da una Naomi Watts sempre eccelsa e incredibile nel fare una 'recitazione dentro la recitazione' (da qui anche lo sviluppo del senso di reale, immaginario o presunto tale) e una Laura Harring che fa sciogliere gli occhi da quanto è bella. E se poi queste due bellezze sono coinvolte in un atto privato, allora il film diventa un capolavoro a prescindere.

Film immenso da vedere almeno una volta nella vita. E se ve lo chiedete, il tizio che sputa il caffè è Angelo Badalamenti, il compositore ufficiale di quasi tutti i film di Lynch.Voto: Mulholland driveMulholland driveMulholland driveMulholland driveMulholland driveMulholland drive

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