Multa in base al reddito

In Italia dal 2003 è stata introdotta la “Patente a Punti” e, seppure sono innegabili i benefici che questa ha portato, altrettanto evidente è il fatto che il suo effetto stia diminuendo e che quindi occorrono nuovi inteventi per cercare di mettere a freno le stragi sulle strade che purtroppo siamo troppo abituati a vedere ai telegiornali.
Una proposta può essere l’introduzione di multe proporzionate al reddito. Sia chiaro, con questo non voglio dire che siano i ricchi i più pericolosi sulle strade, tuttavia, mi sembra facile da capire, che una multa di 300 euro per una persona che guadagna 1000 euro al mese abbia un effetto disincentivante diverso rispetto a chi ne guadagna 10000Multa di 136 mila euro per eccesso di velocità. E' accaduto nel 2009 in Svizzera dove un automobilista francese, colpevole d'aver pigiato troppo sull'acceleratore, ha si è visto recapitare una multa da record. L'infrazione è stata commessa su un'autostrada svizzera. L'automobilista francese viaggiava su una Ferrari ad una velocità di crociera di 250 km/h, superando più del doppio il limite di velocità delle autostrade svizzere. A cosa si deve la multa record? In Svizzera le multe sono correlate al reddito della persone che commette l'infrazione. Al ricco automobilista francese non resta altro che pagare, entro 90 giorni, ben 45 mila euro e sperare di non pagare il resto. L'intera sanzione deve infatti essere pagata soltanto in caso si verifichino altre infrazioni in futuro.In Italia, dove le multe da pagare sono uguali per tutti, la stessa infrazione sarebbe costata 155 euro, e cinque punti in meno sulla patente.
Ammende proporzionate al reddito non sarebbero poi una grande novità in Europa; sono infatti già presenti in Svizzera, Svezia, Germania, Portogallo e anche in Finlandia, in quest’ultimo paese addirittura sin dal lontano 1921.

Per noi Italiani un sistema del genere, seppur auspicabile, sarebbe forse improponibile visto che alla sua base ha un sistema di accertamento tributario “pubblico”, dove evadere è praticamente impossibile e dove - in ogni caso - è il costume civico nazionale ad assicurare la veridicità dei dati.
 Ma le multe devono essere uguali per tutti?