In Italia abbiamo circa 140 mila proprietari di una multiproprietà. A seconda del contratto si acquista o affitta una settimana di vacanza in un hotel o l’usufrutto di una casa per una sola settimana all’anno. Le società di gestione non rilevano le quote nemmeno se in regalo. Un mercato pari a zero quello delle multiproprietà in Italia. In Italia la multiproprietà viene inquadrata come fosse un bene immobiliare a tutti gli effetti con l’adempimento fiscale che ne consegue, però, sul mercato non ha nessun valore tanto che le società che gestiscono queste multiproprietà non rilevano le quote nemmeno quando cedute in regalo preferendo di gran lunga ricevere le spese di condominio, dalle 500 alle 700 euro per settimana all’anno a condomino. Un business di tutto rispetto per i gestori che in più chiedono, troppo spesso, una somma aggiuntiva per le spese di manutenzione. Non di rado, tra le spese, troviamo il passivo di multiproprietari che smettono di pagare le quote nella speranza di vedersi annullare la multiproprietà, quote del passivo suddiviso tra gli altri, ignari, condomini.
Il consumatore deve sapere che anche tentare di disfarsi della multiproprietà è rischioso, spesso le agenzie che propongono la vendita nascondono costi inaccettabili e non sempre ci si libera della multiproprietà. Per questo lo sportello Multiproprietà della Federcontribuenti mette a disposizione dei multiproprietari documenti visibili che ne attestano l’operato e l’esperienza. Tra gli atti anche le numerose sentenze che hanno liberato dalla multiproprietà gli utenti che a noi si sono rivolti.
Dalle decine di migliaia di segnalazioni che ci sono pervenute abbiamo avuto modo di analizzare tantissimi bilanci di società di gestione e a conti fatti ci siamo resi conto di quanto questi bilanci vengano gonfiati ingiustamente a scapito del consumatore che per un solo diritto di alloggio, sia che lo usi, sia che non lo usi, arriva a pagare somme spropositate e del tutto sproporzionate.
Magazine Attualità
Multiproprietà in Italia: zero mercato e spese da pazzi
Creato il 12 settembre 2014 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen
In Italia abbiamo circa 140 mila proprietari di una multiproprietà. A seconda del contratto si acquista o affitta una settimana di vacanza in un hotel o l’usufrutto di una casa per una sola settimana all’anno. Le società di gestione non rilevano le quote nemmeno se in regalo. Un mercato pari a zero quello delle multiproprietà in Italia. In Italia la multiproprietà viene inquadrata come fosse un bene immobiliare a tutti gli effetti con l’adempimento fiscale che ne consegue, però, sul mercato non ha nessun valore tanto che le società che gestiscono queste multiproprietà non rilevano le quote nemmeno quando cedute in regalo preferendo di gran lunga ricevere le spese di condominio, dalle 500 alle 700 euro per settimana all’anno a condomino. Un business di tutto rispetto per i gestori che in più chiedono, troppo spesso, una somma aggiuntiva per le spese di manutenzione. Non di rado, tra le spese, troviamo il passivo di multiproprietari che smettono di pagare le quote nella speranza di vedersi annullare la multiproprietà, quote del passivo suddiviso tra gli altri, ignari, condomini.
Il consumatore deve sapere che anche tentare di disfarsi della multiproprietà è rischioso, spesso le agenzie che propongono la vendita nascondono costi inaccettabili e non sempre ci si libera della multiproprietà. Per questo lo sportello Multiproprietà della Federcontribuenti mette a disposizione dei multiproprietari documenti visibili che ne attestano l’operato e l’esperienza. Tra gli atti anche le numerose sentenze che hanno liberato dalla multiproprietà gli utenti che a noi si sono rivolti.
Dalle decine di migliaia di segnalazioni che ci sono pervenute abbiamo avuto modo di analizzare tantissimi bilanci di società di gestione e a conti fatti ci siamo resi conto di quanto questi bilanci vengano gonfiati ingiustamente a scapito del consumatore che per un solo diritto di alloggio, sia che lo usi, sia che non lo usi, arriva a pagare somme spropositate e del tutto sproporzionate.
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