Magazine Ciclismo

Mumble, mumble, mumble,....

Creato il 27 aprile 2011 da Manuel
SUPER GILBERT DA UNA PARTE, E LE SECONDE LINEE (STRANIERE) CHE VINCONO LE GRANDI CLASSICHE.... L’ITALIA CICLISTICA ARRIVA AL GIRO CON UN MESE DI APRILE DA 4 IN PAGELLA.
ORMAI DA DUE ANNI E MEZZO NON CENTRIAMO PIU’ LE GRANDI CORSE DI UN GIORNO; PERCHE’?
Ricordate il nostro marzo ciclistico? Eravamo in balìa degli australiani. Matthew Goss vinceva la Sanremo e pochi giorni prima Cadel Evans portava a casa la Tirreno-Adriatico. Gilbert vinceva la Strade Bianche, tanto per iniziare ad abituarsi al gradino alto. Si sperava molto in Michele Scarponi che usciva in bella forma dalla Corsa dei 2 Mari e faceva un’azione esaltante alla classica di primavera. Si vedeva un Cunego mai così in palla così presto, ed alla Sanremo ecco Nibali e Ballan belli tosti sul Poggio. Insomma c’erano ottime speranze, se non di vittoria, certamente di essere protagonisti. Poi ecco le classiche, e nel computo totale il niente o quasi.
Aspettavamo Cunego alle Ardenne ma il veronese non ha mai avuto la gamba (togliamo la Freccia Vallone per una caduta), e non ha mai cercato almeno un’azione per scuotere la corsa. L’ultima grande corsa di un giorno vinta per noi italiani (escludendo i Mondiali femminili) è stata proprio la sua terza vittoria al Lombardia; 2 anni e mezzo… Meglio Michele Scarponi, vincitore del Giro del Trentino, che è sempre una corsa abbastanza difficile e di ottima qualità come partenti. Anche se con le classiche del nord c’entra come Bruno Vespa a Top of the Pop.
Speravamo in Vincenzo Nibali ma al “Trentino” non è mai stato protagonista, ed alla Liegi ha fatto poco e solo nel finale. Domanda, ma arrivare all’albergo in Belgio a mezzanotte di venerdì – e Dio sa a che ora metti la testa sul cuscino – dopo una corsa a tappe di 4 giorni non è come farne 5 di tappe? Perché Nibali non va in Olanda fin dall’Amstel? Ballan ha fatto quel che poteva, ed ha fatto buone corse tra Sanremo, Fiandre e Roubaix. Certo, le rogne Lampre/doping non erano la cosa ideale da avere in testa. Quando ci sono di mezzo le procure, mai una persona è tranquilla come va a dire davanti le telecamere.
Gli altri italiani non si sono visti se non a sprazzi. Quinziato ha fatto una buona Roubaix ma niente di più. Pozzato è una specie di Cunego delle corse sulle pietre. Lo aspettiamo al nord da tre stagioni. I bonus del vicentino sono finiti.
Di Luca non ha avuto lo spunto per fare, o provare a fare, la differenza. Pretattica verso il Giro, oppure limiti veri che prima erano falsi? Daniel Oss non ha ricavato niente ma lui ora vive la situazione di Pozzato 4 stagioni addietro. Se abbiamo aspettato il biondo ricciolone della Katiusha, aspetteremo anche il biondo ricciolone della Liquigas.
Attenti al compagno di team Peter Sagan; un ragazzo che nella testa non ha paura di nessuno. Brava Liquigas che, prima con Nibali e Kreuziger ed ora con Oss e Sagan, sta facendo le ossa senza fretta a ciclisti di gran talento. In ambito Liquigas, chiudiamo con Basso che al nord non era atteso a chissà cosa, e la sua rinuncia al Giro non è una sorpresa.
Gira e rigira, le classiche di aprile per noi italiani sono state una delusione. Siamo “vecchi”, e quindi prevedibili, nel modo di correre? Certo è difficile vedere Cunego o Pozzato fare selezione a 40 chilometri dalla fine. Questione di coraggio, o si tratta semplicemente di maggiore qualità degli avversari? Sono le squadre straniere ad avere ciclisti migliori anche tra i gregari, e quindi riescono a fare loro la corsa?
Lasciate due righe se avete un’idea, un parere al riguardo.
PS: Ultime dal gruppo; il veneto Davide Rebellin torna a correre dal 28 aprile, mentre nel già trascorso 25 l’iridata Giorgia Bronzini ha vinto il Liberazione.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :