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Muore Hugo Chávez, Presidente del Venezuela

Creato il 06 marzo 2013 da Vfabris @FabrizioLorusso

Venezuelan President Hugo Chavez listens during a ceremony at the Mir

“Riceviamo l’informazione più dura e tragica che potessimo trasmettere al nostro popolo. Alle 4.25 del pomeriggio di oggi 5 marzo è venuto a mancare il nostro comandante presidente Hugo Chávez Frías”, ha detto Maduro.

Chávez aveva alzato le bandiere del Socialismo del Secolo XXI e della Rivoluzione Bolivariana in Venezuela e nelle Americhe grazie alla creazione di istituzioni latinoamericane come l’ALBA (la Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América) e la CELAC (Comunidad Estados Latinoamericanos y Caribeños) che mirano a ridurre l’egemonia statunitense nella regione. Il Presidente del Venezuela, il cinquantottenne Hugo Chávez, è mancato martedì 5 marzo alle 16:25 (21:25 ora italiana), secondo l’informazione diffusa a reti unificate dal Vicepresidente Nicolás Maduro. Era arrivato a Caracas il 18 febbraio scorso da L’Avana, Cuba, dove aveva ricevuto le ultime cure per un paio di mesi. Ha passato gli ultimi giorni in compagnia delle figlie e dei suoi nipoti nell’Ospedale Militare della capitale venezuelana.

E’ morto ieri, dopo quasi due anni di sofferenze per un cancro nella zona addominale che gli ha impedito anche di prestare giuramento per il periodo 2013-2019 per cui era stato riconfermato alla massima carica dello stato nelle elezioni dello scorso 7 ottobre.
Il decesso è stato causato dalle complicazioni insorte durante il trattamento postoperatorio della chirurgia contro il tumore cui s’era sottoposto a Cuba l’11 dicembre 2012. Fu la quarta operazione da quando gli fu diagnosticata la malattia nel giugno 2011.

L’8 dicembre aveva inviato l’ultimo messaggio alla nazione in cui indicava Maduro come suo successore in caso lui venisse a mancare e si convocassero nuove elezioni. Infatti, dopo la morte del Presidente, che aveva sconfitto l’oppositore Henrique Capriles l’anno scorso, verranno convocate nuove elezioni presidenziali in Venezuela.
Chávez, el comandante, è nato nel 1954 da una famiglia povera e sognava di diventare un pittore o un giocatore di baseball professionista, ma poi il suo destino fu differente. Cresciuto in campagna, in povertà ma senza stenti, ha spesso nutrito la sua retorica politica degli aneddoti dell’infanzia e del carisma naturale che lo ha contraddistinto. Le sue origini umili l’hanno sicuramente aiutato nel duro compito di creare empatia e legami con le classi marginali venezuelane che riuscivano a vederlo quasi come “un membro della loro famiglia”.

Da militare, come tenente colonnello delle forze armate, meditò a lungo una cospirazione di soldati dalle tendenze progressiste per spodestare i politici tradizionali e nel 1992 condusse un colpo di Stato, fallito nelle prime ore, contro il Presidente Carlos Andrés Pérez. Inaspettatamente quello fu l’inizio della sua presenza mediatica e della carriera politica. Il breve discorso che fece, portando il suo famoso basco rosso, prima di essere imprigionato lo catapultò nelle simpatie di milioni di cittadini venezuelani. Dopo essere stato amnistiato, Chávez condusse una campagna politica per le elezioni del 1998, vinse e assunse il suo primo incarico da Presidente nel 1999. Per molti votanti la sua ascesa significava novità e riscatto popolare, dopo decenni di politiche di austerity, governi indifferenti alle necessità delle classi meno abbienti e corruzione politica cui s’era arrivati con la democrazia del “Patto del Punto Fisso”. Questo era un Patto di governo tra i due partiti principali che garantiva la stabilità di governo e l’alternanza a tavolino ma che in realtà generava corruzione e spartizione del potere ad libitum.

L’opposizione anti-chavista dei mezzi di comunicazione privati e dei leader del settore privato fu feroce, vista la prima serie di leggi proposte dal presidente che li interessavano, e nel 2002 un gruppo di politici e truppe dissidenti, con il sostegno statunitense secondo rivelazioni di WikiLeaks, realizzarono un golpe e deportarono il Capo di Stato su un’isola dei Caraibi.

Due giorni dopo, però, fu rimesso al suo posto da settori fedeli dell’esercito e fu osannato da folle e manifestazioni popolari in tutto il paese. Chávez ha accusato gli Stati Uniti, un “impero decadente e guerrafondaio”, di un tentativo di omicidio contro di lui e di aver orchestrato il golpe del 2002. Il presidente ha ottenuto un enorme sostegno da parte dei settori popolari venezuelani in parte grazie all’uso della spesa pubblica e all’espansione della sanità e dell’istruzione gratuita con le risorse ottenute dall’industria petrolifera. Ha minacciato varie volte di sospendere il flusso di greggio verso gli USA, anche se questo non è masi successo e, piuttosto, le esportazioni di crudo venezuelano si sono diversificate verso la Cina, la Bielorussia, l’Iran e la Siria.

L’ispirazione principale di Hugo Chávez è stata l’esperienza cubana e del suo grande amico Fidel Castro per cui la via delle nazionalizzazioni, della redistribuzione della ricchezza e l’accentramento governativo e presidenziale dei poteri segue il modello dell’isola caraibica con la sua revolución. L’opposizione l’ha accusato di eccessi repressivi contro i suoi critici e di spreco di denaro pubblico, in particolare di quello della compagnia petrolifera PDVSA, e di “spaventare gli investitori” con espropriazioni a vari livelli. D’altro canto, grazie alle politiche redistributive chaviste, negli ultimi 15 anni gli indici di povertà e di indigenza in Venezuela sono stati drasticamente ridotti e la crescita è rimasta sostenuta.

Lo stile di Chávez attingeva dalla tradizione populista latino-americana, con l’uso di un linguaggio energico e colorito, con prestiti dal gergo militaresco, patriarcale e contadino e comizi di varie ore in piazza e in TV, però, nonostante le critiche dell’opposizione e di buona parte della comunità e dei mass media internazionali, il consenso popolare, mostrato a livello elettorale in numerose occasioni, ha subito poche erosioni in tutte le prove cui s’è sottoposto.

Nell’estate 2011 il comandante aveva annunciato l’inizio dei trattamenti contro il cancro e, dopo quattro operazioni a Cuba, aveva dichiarato la remissione completa della malattia nel mezzo della campagna elettorale nel luglio 2012. A dicembre emergono altri tumori e, dopo la vittoria elettorale, Chávez torna sull’isola, si opera di nuovo e un velo di mistero avvolge le sue condizioni di salute fino all’annuncio della sua scomparsa. Con informazioni de La Jornada.

 


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