Un’ora dopo è arrivata la notizia della morte del ministro e di altre 7 persone a bordo del velivolo. Tra queste c’erano 3 militari della Forza Aerea Messicana, la segretaria di Blake e altri funzionari del Governo di Felipe Calderón, il Presidente del Messico: 8 vittime in totale. Cause dell’incidente: non si sanno. Forse il maltempo, ha detto il Presidente. Sono arrivate le condoglianze di tutte le forze politiche nazionali, dei governatori dei diversi stati messicani e pure di Obama.
Il 4 novembre Blake Mora aveva ricordato su Twitter la scomparsa del suo predecessere, Juan Francisco Mouriño, deceduto anche lui in un incidente aereo mentre sorvolava una zona chic di Mexico City. Le indagini si sono chiuse e pare che la colpa sia stata del pilota. Quasi nessuno ci ha creduto ma è un’altra storia. L’ipotesi che uno dei cartelli del narcotraffico operanti in Messico avesse pianificato un attentato contro il giovane Ministro degli Interni protetto da Calderón s’è fatta comunque strada. Le rivelazioni e le indagini del libro “Los señores del narco” della giornalista Anabel Hernández in qualche modo hanno riaperto la questione sollevando forti dubbi su quel presunto “incidente aereo”. E adesso eccone un altro. Molti leader politici e la portavoce presidenziale hanno invitato a evitare ogni tipo di speculazione mentre le indagini sono cominciate immediatamente. Oltre all’elemento scaramantico e simbolico legato alla data di ieri, a cui subito in tanti hanno pensato, c’è anche il dato oggettivo: l’incidente ha coinvolto un ministro che, come Mouriño prima di lui, era uno dei candidati favoriti del Presidente Calderón all’interno del PAN (Partido Acción Nacional) per presentarsi alle elezioni del luglio 2012.