Magazine Diario personale

Murakami Haruki - 1Q84 - parte I

Creato il 07 dicembre 2011 da Tazzina @tazzinadi
Murakami Haruki - 1Q84 - parte IMurakami Haruki: è un mondo intero e compiuto. Come salire sulla luna, dove tutto è ancora possibile. Per visitare un mondo che non è la terra serve però un'attrezzatura molto solida, di ottima qualità, provata, sicura, collaudata da esperti.
Non so perché, ma mi ritorna adesso alla mente un ricordo lontano della mia esperienza personale: era una delle vacanze più assurde della mia vita: Florida, Cape Canaveral, John F. Kennedy Space Center. Lo Shuttle laggiù di fronte a me in un'aria estiva e cristallina di metà agosto. Era il 1995, avevo 15 anni, una maglietta enorme con una frase di Proust scritta sopra, un taglio di capelli imbarazzante, una vita davanti, una confusione senza fine, una paura costante e uno strumento bianco e complesso, che stazionava immobile a pochi chilometri di distanza, in grado di portare gli uomini esattamente sulla luna. Ricordo di essermi sentita fragile e potente insieme, con mai prima: un assaggio appena di cosa può offrire la vita, ma un assaggio molto eloquente.
E insomma avevo visitato quelle strutture spaziali; non ci capivo molto ma mi era chiaro che per andare sulla luna in sintesi è necessaria una certa preparazione: ferrea, severa, senza vie di scampo. Così oggi penso lo stesso della lettura di Murakami, in particolare di quest'ultimo romanzo-universo. Bisogna essere implacabili, seri, affilati: massima concentrazione, massima ricompensa.
Ma poiché il libro, già immenso, è ulteriormente diviso in due parti e in futuro ne uscirà un secondo, si intuisce bene la mole di questo lavoro. Come posso allora io in quanto blogger far stare tutto in un post solamente? Questa volta è proprio impossibile. Dunque, dopo una breve riflessione, ho deciso di dividerlo in (almeno) due parti: così poi quando uscirà l'altro volume potremo andare avanti insieme, se avrete voglia, nella successione delle scoperte!
:)
Le cose da dire sono tante e la forma-elenco è forse per ora la più adeguata.
Ecco a voi dunque la lista parziale delle cose che potete trovare in 1Q84 di Murakami Haruki, editore Einaudi.
(hem sì, conosco i numeri giapponesi perché sono cintura nera di aikido - giuro! - ma ho smesso di praticare nel 2003).
ichi) Aomame. Una delle protagoniste femminili del libro. Fa un lavoro che non si può raccontare, è una sportiva, passa molto tempo da sola, presta una notevole attenzione al cibo che cucina. Quando sta per compiere trentanni, per lei tutto cambia. La realtà si trasforma sotto i suoi occhi. Dice: ""O sono io che sto uscendo fuori di testa, o è il mondo che sta impazzendo". Siamo nel 1984. Ma le cose per Aomame sono così diverse che sente la necessità di cambiare anche il nome di questa data. "'Anno 1Q84. Ecco, d'ora in poi lo chiamerò così' (...). Q è la Q del question mark, il punto interrogativo. (...) 'L'aria è cambiata, il paesaggio è cambiato. Devo adattarmi il più in fretta possibile a questo mondo con punto interrogativo'". Non so a voi, ma anche a me è capitato l'anno scorso: compiuti i miei 30, ecco che iniziava il 20?0.
ni) Tengo. Uno dei protagonisti maschili di questo romanzo. La sua interiorità è agitata. Qualche volta ha un attacco di panico. Eppure da fuori lascia trasparire una certa calma risoluta o per lo meno la calma è ciò che lui cerca. Soffre molto la domenica, perché quel giorno gli ricorda qualcosa della sua infanzia. Scrive romanzi, ma è professore di matematica. Si trova a rimaneggiare da capo il bizzarro libro di una certa Fukaeri. Tengo è il respiro ritmato di tutta la storia, come se l'avesse riscritta davvero lui per farcela capire.
san) Fukaeri. Diciassette anni e la bellezza totale di quell'età. Ha un mistero. Non usa mai la punteggiatura quando parla, compresi i punti interrogativi. Ha raccontato qualcosa che forse non avrebbe dovuto e ne è nato un libro. Ciò potrebbe aver fatto arrabbiare i Little People.
shi) Little People. Possiedono intelligenza e forza. Ma non solo. Questo però è un tema così terrorizzante che preferisco parlarne poi nel prossimo post. Comunque sappiate che sono entità pericolose, meglio non averci a che fare. "Devi stare attento nella foresta. Nella foresta ci sono cose importanti, e ci sono i Little People. Per non essere danneggiato da loro devi trovare le cose che i Little People non hanno. Se ci riesci potrai uscire salvo dalla foresta".
go) Čechov. Che, con la sua "certa dose di comicità paradossale" (p. 374) è solo uno dei riferimenti culturali del libro e di Murakami in generale. Però per questo scrittore si sente davvero un amore profondo e una vera devozione. In uno dei momenti più emozionanti di 1Q84, compare Sahalin: un libro su un viaggio che Čechov avrebbe compiuto forse per "purificarsi dalle bassezze degli ambienti letterari". E lì ci sono i ghiliachi, un popolo le cui abitudini colpiscono molto Fukaeri, perché, come lei, "invece di utilizzare le strade, continuano a camminare nella foresta".
roku) McLuhan: "è stato uno che ha precorso i tempi. Siccome in un certo periodo era diventato di moda, oggi è un po' sottovalutato, ma le cose che diceva erano quasi sempre giuste".
shichi) Dickens. Tengo si accorge di essere "come uno di quei bambini sfortunati che si trovano nei romanzi di Dickens". Questo è uno spunto che Murakami ci regala: i romanzi dicono qualcosa di noi che magari neanche sapevamo. Veicoli di conoscenza umana.
hachi) Il senso di impotenza. Dal quale sempre si originano molti fatti. Quasi tutti i personaggi lo sperimentano. Qualcuno ne muore. "Sa quanto può nuocere alla vita delle persone?".
ku) Gli anni Ottanta. Che fanno irruzione continuamente. Lady D, il Walkman, il word processor, la politica: per certi versi questo è un impeccabile romanzo storico.
ju) Il Sakigake. Una setta religiosa. Il tema delle sette è molto approfondito e cruciale: e purtroppo si incastra tragicamente con il problema della violenza e degli abusi sui minori. Murakami svolge qui un compito scomodo, molto doloroso e civile.
ju ichi) L'amore. L'amore giapponese è qualcosa di speciale. Sul serio. Hanno una concezione culturalmente diversa dalla nostra: c'è anche una spietata poesia qualche volta.
ju ni) Orwell. Il titolo è un chiaro ed esplicito riferimento al Q-uasi omonimo 1984. Ma: "in questo mondo reale non c'è più spazio per il Grande Fratello. In compenso, sono venuti fuori questi Little People".
Allora per il momento mi fermo qui. Ci vuole un po' di tempo per addentrarsi in una grande impresa e 1Q84 lo è.
L'importante, per questa spedizione spaziale, è assumere tutto come vero e sospendere ogni altro giudizio.
[Continua...]

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog