Alfons Mucha, Le arti - Musica e Pittura
L'Art Nouveau, Stile Liberty o Floreale o Jugendstil è stato, infatti, un movimento artistico che ha posto al centro il bisogno di recuperare una raffinatezza espressiva che la società industriale, con la sua serialità, aveva finito per soffocare. La sua larghissima diffusione, di cui sono sintomo anche le numerose definizioni del fenomeno, si deve però al fatto che esso non ha respinto le innovazioni tecniche e i linguaggi contemporanei in un atteggiamento di orgogliosa rivendicazione di purezza, ma, al contrario, li ha fatte propri, incontrando proprio i bisogni della società industrializzata. Lo ha fatto nel modo più genuino possibile, con una scelta che dovrebbe farci riflettere ancora oggi: puntando sulla qualità e l'eleganza.Alfons Mucha, Le arti - Danza e Poesia
Ecco, dunque, che vediamo i materiali tipici delle nuove produzioni adattati a prodotti esteticamente più curati, con un percorso tecnico che ha recuperato il messaggio delle Arts and Crafts e che ha dato una nuova direzione alle architetture di esterni e interni, rimarcando l'importanza del design: i prodotti Liberty si sono imposti nelle case, nell'oggettistica, nell'architettura e nell'urbanistica, conquistando tutti i campi in cui si è spinta l'innovazione negli ultimi decenni e portando una ventata di originalità e un estro espressivo da tempo mancanti.Come molti movimenti artistici, anche il Liberty ha avuto le sue muse e le sue poetiche, magistralmente riassunte nell'opera di Alfons Mucha, artista ceco vissuto fra il 1860 e il 1936. Nella sua produzione troviamo infatti un concentrato delle forme care a pittori, scultori, designer e artigiani d'inizio XX secolo: l'amore per le linee essenziali e sinuose che si ampliano e ristringono rapidamente (il cosiddetto «tratto a colpo di frusta»), l'uso sfumato e tenue dei colori, l'abbondanza di elementi floreali, il recupero di figure che sembrano elaborazioni delle fanciulle preraffaellite, pallide, bionde ed esili eppure affascinanti. Queste donne hanno acconciature e vesti che rimandano al passato e che talvolta assumono pose tipiche della statuaria classica (come l'allegoria della danza, che ricorda le menadi in torsione), eppure sono modernissime e si adattano perfettamente all'uso pubblicitario: lo stesso Mucha realizza cartelloni di spettacoli teatrali e le sue figure compaiono sulle etichette di bevande, sui manifesti promozionali e sui libri, cosicché parlare di una fuga dalla modernità è del tutto improprio: semmai potremmo definirla una «fuga con la modernità».
Alfons Mucha, Pietre preziose - Rubino, Ametista, Smeraldo, Topazio
Particolarmente affascinanti sono le serie di figure allegoriche, sempre raggruppate in quartetto, fra cui spiccano i cicli dedicati alle arti, alle stagioni, ai momenti della giornata e alle pietre preziose. In ognuna di esse i soggetti sono ripresi in pose sensuali ma per nulla volgari grazie all'astrazione realizzata attraverso il tratto pulito e la colorazione delicata, con soluzioni eteree che ricordano il disegno terso dell'arte Edo, cui i modernisti guardavano con grande ammirazione. Le immagini sono quasi sempre inquadrate in cornici essenziali e colorate che sembrano quasi necessarie a contenere le esplosioni di fiori e panneggi e, al contempo, suggeriscono la magia dei tarocchi e dei significati nascosti negli sfondi.
Alfons Mucha, Mattina, Pomeriggio, Sera, Notte
Osservando le opere di Mucha, di cui queste serie sono solo una piccolissima parte, sembra di essere in bilico fra la modernità e il passato, fra un linguaggio fatto per l'uomo del Novecento, una freschezza che stimola l'occhio dell'osservatore degli anni Duemila e un fascino che riporta alle radici stesse delle arti, ai panneggi delle dee e delle muse.
Alfons Mucha, Le stagioni
C.M.