“Niente più musei e siti archeologici aperti in Sicilia durante i giorni di festa, comprese le domeniche, per il primo trimestre del 2014“. Questa la nota che ha scatenato varie reazioni, inviata dal dirigente generale dell’assessorato ai Beni culturali, Sergio Gelardi, ai responsabili di musei, gallerie e parchi archeologici siciliani.
Il provvedimento è stato adottato come risposta alla mancanza di fondi e al consistente squilibrio tra i costi necessari per pagare il personale dei siti artistici, i custodi, gli straordinari e le indennità per i festivi, come previsto dal contratto nazionale del lavoro; e i miseri incassi delle entrate. Le difficoltà riscontrate riguardano anche quelle di coprire l’intera durata del servizio anche nei giorni festivi. Pertanto, in assenza di soluzioni alternative immediatamente attuabili è stato deciso di programmare le aperture e chiusure dei siti culturali per i giorni festivi.
Tra i siti di interesse culturale oggetto del provvedimento rientrano i parchi archeologici di Selinunte e Segesta, la valle dei Templi di Agrigento, il museo archeologico Salinas, il Palazzo Abatellis e il museo di arte moderna di Palermo, la villa romana del Casale a piazza Armerina.
Immediata e decisa la reazione del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che ha convocato d’urgenza un incontro con l’assessore ai Beni culturali, Mariarita Sgarlata e il dirigente del dipartimento, Sergio Gelardi, dichiarando che “la domenica musei e siti archeologici devono assolutamente rimanere aperti“. Il governatore ha quindi bocciato la disposizione avviando subito un piano che consenta la riapertura domenicale di tutti i siti.