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Museo della vita a Cremona

Creato il 16 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

E' possibile essere brillantemente cristiani e cattolici o protestanti, o atei coraggiosi e ricchi di idee e iniziative per una società degli uguali davanti alla legge e alle consuetudini, promotori di una cultura dirompente, che valorizzi il meglio di tutte le tradizioni e di tutte le prospettive, anzi che crei, inventi, apra nuove strade.... Oppure si può essere cremonisticamente italiani, ovvero cittadini dei musei. Musei della natura, come il museo dell'acqua di Casale Cremasco, il futuro "museo" della produzione d'energia idroelettrica a Rivolta D'Adda, il museo dell'ecologia a Castelleone, il museo del violino, il museo della diocesi, i futuri musei forse anche della politica, del giornalismo, della scuola, fino al museo della vita e al museo del sentimento religioso.

Facile criticare, anche perché c'è sempre un linguista o un sociologo che vede bene come anche una parola scritta non è altro che la fissazione mortuaria della parola viva. Il matrimonio congela l'amore, il pensiero scritto museifica il vivido cogitabondo discorrere socratico. Il Museo dell'arte irregolare invece no, per quello non c'è posto, non se n'è parlato durante le riunioni di Partecipolis da cui promanò la candidatura Galimberti nell'ambito di un dibattito cui partecipava intervenendo con merito don Foglia, e quel Museo dell'arte irregolare a Cremona non è arrivato mai e a Sospiro è stato chiuso.

Non resta che la praefatio ad missam. Giustamente lieto monsignor Bonazzi per l'approvazione del progetto del museo diocesano da parte della Soprintendenza. Il sito della diocesi descrive il nuovo museo: e ancora la Fondazione Arvedi Buschini finanzia, l'immobiliare Raffaella lavora, lo studio degli architetti Palù e Bianchi produce un altro progetto, dopo varie creazioni meritevoli di plauso. Novità pregevoli, che sarebbe malefico contrastare, ma a Cremona nulla cambia, nulla germoglia di nuovo se non da pregiate tradizioni che proseguono.

L'intervento prevede la valorizzazione degli ambienti seminterrati, allestiti come spazi espositivi, ma anche la conservazione degli stessi mediante interventi che facciano percepire la ricca architettura del Palazzo Vescovile.

L'individuazione del sito è stata determinata da diversi fattori: la vicinanza alla Cattedrale ed al Battistero, sede del Museo delle Pietre Romaniche; la posizione centrale nella città, nei pressi anche del Museo del Violino e del Palazzo Comunale.

L'intervento sarà interamente sostenuto dalla Fondazione Arvedi - Buschini e verrà presentato pubblicamente dopo l'ottenimento delle ulteriori autorizzazioni anche per quanto concerne le opere da esporre.

http://www.diocesidicremona.it/main/base1.php?id=sknewsfoto&idrec=6637

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