Torna il videogioco che per primo ha trasformato la nostra musica in livelli
Audiosurf ebbe molti meriti e un bel po' di fortuna. Era il 2008, Steam non era ancora il caotico colosso che è oggi, nessuno aveva ancora dato una funzione ludica alla miriade di file musicali che andavano accumulandosi sugli hard disk e il concetto di "sviluppatore indipendente" era molto meno mainstream di com'è oggi. Dylan Fitterer, appassionato di musica e nuove tecnologie, trovò semplicemente la formula matematica perfetta per dare un senso collettivo a oggetti che l'industria non aveva mai voluto far incontrare.
L'idea di base, che ritroviamo inalterata anche in Audiosurf 2, era ed è di una semplicità disarmante: creare una sinestesia audiovisiva giocabile. Come? Il giocatore deve semplicemente selezionare un brano musicale che il sistema si occupa di trasformare in un circuito su cui vengono distribuiti degli oggetti, siano essi blocchi bonus da raccogliere oppure ostacoli da evitare. Nella modalità più giocata, quella Mono, i bonus vengono impilati in una griglia posta sotto il veicolo guidato dal giocatore, che varia a seconda del tema grafico scelto. Allineati tre blocchi parte un timer allo scadere del quale vengono assegnati dei punti calcolati sul numero di blocchi ammassati. Il timer può essere resettato raccogliendo altri blocchi, in modo da impilarne di più e ottenere punteggi sempre più alti. Il gameplay che ne deriva è in realtà molto scarno, ma ad arricchirlo ci pensano altri fattori contingenti. Il primo è la ricchezza visiva delle piste, caratterizzate da un astrattismo psichedelico affascinante (almeno per i temi integrati). Il secondo è la sfida offerta. Ogni brano musicale infatti permette di gareggiare contro chiunque altro lo abbia usato per creare una pista, regalando una dimensione competitiva a quella che rimane comunque un'esperienza di gioco complessivamente rilassante. Se non lo avete ancora compreso, fino a qui i due Audiosurf sono sovrapponibili. Il secondo capitolo, però, fa alcuni decisi passi in avanti in certi campi, ma degli altrettanto decisi passi indietro in altri. Audiosurf 2 - Un video di giocoTroppo caso
Una delle difficoltà maggiori che Fitterer deve aver incontrato sviluppando Audiosurf 2 è capire come farlo evolvere. Purtroppo la natura del gioco non consente grosse rivoluzioni, così ha cercato di sfruttarne gli elementi per creare variazioni alla formula già espressa. Il risultato è ambivalente, nel senso che Audiosurf 2 funziona lì dove rifà Audiosurf, ma si perde dove tenta di andare oltre. Ad esempio una delle novità più criticabili è la generazione casuale dei percorsi, che cerca di ovviare alla mancanza di varietà, ma crea diversi problemi strutturali ben peggiori.
In Audiosurf selezionando un brano e un livello di difficoltà, quest'ultima possibilità non presente nel seguito, si creava sempre lo stesso percorso. Come già detto la varietà era inferiore rispetto al seguito, ma se ne avvantaggiava la competizione, perché la sfida era omogenea tra i giocatori di tutto il mondo. In Audiosurf 2 non è così e la classifica è evidentemente adulterata dalla maggiore o minore fortuna avuta nella distribuzione casuale dei blocchi. Certo, con la pratica si migliora, ma il dubbio di un record fatto grazie a una partita particolarmente fortunata è sempre lì come un convitato di pietra a rovinare il senso globale della sfida. Poco importa, da questo punto di vista, che i circuiti siano più belli, gli oggetti più colorati e i tracciati più vari, anche solo dal punto di vista morfologico: lì dove il caso diventa un fattore opprimente, la competizione muore. Altre novità poco riuscite sono le modalità alternative, tipo quella puzzle in cui si devono spostare i blocchi raccolti mentre si gioca, o quella Wakeboard, in cui si accumulano blocchi per prepararsi a salti spettacolari. In entrambi i casi il problema è che le azioni supplementari richieste cozzano con la velocità di quanto avviene sullo schermo. Insomma, l'azione è complessivamente poco leggibile. La conclusione è che bastano poche partite per tornare a giocare soltanto alla modalità Mono e alle sue varianti, tipo quella Ninja in cui l'obiettivo è non finire addosso agli spuntoni, non penalizzate dall'inevitabile caoticità visiva.twittalo! Audiosurf 2 sarà riuscito a tenere alto il nome del suo predecessore? Scopritelo nella nostra recensione
Il peso del non successo
Altro problema, in questo caso non imputabile allo sviluppatore, è il minore successo di Audiosurf 2 rispetto al predecessore, che si traduce in moltissimi brani privi di avversari. Di fatto si trovano punteggi da sfidare solo nei brani più famosi e in quelli proposti da SoundCloud, integrato con il gioco (per chi se lo stesse chiedendo, niente Spotify).
Purtroppo la nuova fatica di Fitterer paga il non essere più una novità assoluta: nel 2008 c'era solo Audiosurf, nel 2015 c'è ancora Audiosurf ma anche molti cloni e un mercato decisamente cambiato. L'appeal dell'offerta è quindi inferiore e molti dei potenziali clienti sono saturi e disinteressati a rivivere la stessa esperienza. Insomma, Audiosurf 2 è perfetto si vuole giocare da soli con la musica che si preferisce, ma è paradossalmente limitato dalle sue nuove caratteristiche che sembrano essere state messe lì più per giustificare il numero "2" che per vera ispirazione di design. D'altro canto qualcuno potrebbe essere attratto dalla rinnovata veste grafica, decisamente migliore rispetto a quella del precedente episodio. Non solo i temi integrati sono molto belli e azzeccati dal punto di vista stilistico, ma l'integrazione con il Workshop di Steam ha già permesso ai modder di dire la loro, pubblicando nuovi temi, alcuni dei quali particolarmente riusciti. Insomma, da questo punto di vista Audiosurf 2 è una bella scoperta, che sicuramente riserverà delle sorprese anche nell'immediato futuro.Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7 -4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 8.1
- Requisiti Minimi
- Sistema operativo: Windows Vista/7/8
- Processore: 32 o 64-bit Dual Core o superiore
- Scheda video: Intel HD3000
- RAM: 2 GB
- DirectX: 11
- Spazio su disco: 400 MB
Pro
- Il rinnovamento grafico è riuscitissimo
- Il Workshop è una preziosa fonte di bellezza visiva
- Integrazione con SoundCloud
- La modalità Mono e le sue varianti base
Contro
- Nuove modalità dimenticabili
- Le piste casuali ammazzano la competizione
- Niente livelli di difficoltà selezionabili per le singole modalità