Sonia Caporossi, “Opus Metachronicum”, Corrimano Edizioni 2014
Di CLAUDIA CROCCHIANTI
In questa intervista presentiamo l’artista a tutto tondo. Poesia, musica e letteratura le sue grandi passioni che rappresentano la comunicazione assoluta e le emozioni, quelle che si tengono dentro e che attraverso l’arte si esprimono.
Poesia, musica e letteratura fanno parte della sua vita, cosa rappresentano in realtà?
La realizzazione di una completa, compiuta e perfetta estroflessione, la ricerca di una comunicazione assoluta e totalizzante del mio mondo interiore verso l’esterno. Lo scopo primario dell’arte, a mio modo di vedere, è quello comunicativo, il suo principale interesse è quello di gettare un ponte come medium fra l’autore e il fruitore comunicando un messaggio che racchiude in sé l’esemplarità catartica di tutta una vita. L’arte detiene insomma il valore sommo di un exemplum che dirime e armonizza la dicotomia castrante tra natura e cultura, e fa del bene al cuore dell’uomo, immediatamente e semplicemente, suscitando in lui il sentimento estetico, anzi, la percezione estetica ed etica insieme della bellezza e della bruttezza attraverso i casi che descrive. Lo diceva Emilio Garroni: «l’artista sta sempre, esemplarmente, sul discrimine invisibile che separa senso e non – senso; così come, non – esemplarmente, ci stiamo tutti». L’arte, in questo senso, può davvero cambiare il mondo, perché è un quid di natura profondamente sociale.
Un musicista, un poeta e uno scrittore a cui è più legata?
Quanto alla musica, mi sono ispirata fin dalla più tenera età alla classica contemporanea e alle istanze sperimentali del krautrock e della kosmische musik tedesca. Per la letteratura, invece, non faccio mistero del fatto che la mia sacra Trimurti è incarnata dai tre autori del massimalismo italiano, genere che in Italia è sempre stato rappresentato come di nicchia, fatto da e per veri outsider, giudizio consolidatosi specialmente in tempi di minimalismo imperante come quelli più recenti (tempi e modi che a mio parere hanno i giorni contati). La mia sacra Trimurti è rappresentata insomma da…