Mi permetto si segnalarvi due petizioni che ho intravisto su Facebook (grazie, Ornella).
Dico intravisto perché Facebook mi sta facendo tribolare e ogni volta che lo apro mi accorgo che #noncelapossofare (tanto per rimanere nel tema di questi primi quindici giorni di settembre).
Però ho fatto in tempo a vedere l’annuncio di Ornella, la risposta di Mel, e il tema preciso.
Non sono riuscita a commentare di là, ma segnalo qui questo problema che si sta facendo annoso:
il fatto che la scuola si stia piegando sempre di più a cancellare ogni pratica educativa per enfatizzare un principio di prestazione (o una “filosofia” della competenze), elevato alla dignità dell’Ideale dell’Io [*].
In questa ottica, alcune discipline vengono sempre più sacrificate, anche in quella Scuola dell’Obbligo che, in quanto tale, non si misura dovrebbe misurare dalla somma nozionistica delle informazioni che dispensa, ma dalla sua capacità di rendere disponibile la cultura come un nuovo mondo [sempre*].
Ecco perché vi segnalo due petizioni sulla musica:
– La prima punta all’inserimento di questa materia nei piani curricolari dei nostri istituti superiori;
– La seconda punta a far sì che l’insegnamento della stessa non venga precluso ma affidato a chi di dovere e di competenza, ovvero i laureati in Musicologia e beni musicali.
Tutte le altre notizie e i link, qui.
Certo, ci sarà qualcuno che dirà che queste petizioni non servono a nulla (appunto #noncelapossofare), ma io direi che vale la pena di provare, no?
[*] Massimo Recalcati, L’ora di lezione – per un’erotica dell’insegnamento, Einaudi2014