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Musicoterapia, la musica per il nostro “tempo”

Da Leggere A Colori @leggereacolori
musicoterapia-e-scuola-un-lavoro-di-integrazi-L-cp5VEp“La musica è il miglior mezzo per sopportare il tempo…” Wystan Hugh Auden, L’età dell’ansia, 1948 Il termine musicoterapia nasce nel nostro secolo, anche se gli effetti del suono e della musica sull’essere umano sono stati utilizzati fin dalla notte dei tempi. Pensiamoci… Non esiste popolazione al mondo di oggi e della storia che non abbia espresso le sue emozioni, i suoi riti sociali o religioso, attraverso ritmi, suoni, canti e danze. La musicoterapia è l’arte di saper cogliere le diverse emozioni permettendone la trasformazione in nuove emozioni, quelle che rassicurano, incoraggiano e aiutano là dove ci sono delle difficoltà. È importante specificare difatti, che la musicoterapia fonda le sue basi sul “fare musica” anche per chi non è né capace di leggere spartiti né di suonare. Lo “spettacolo” sta nel ruolo del musicoterapeuta che saprà trasformare “il fare spontaneo” di chi suona una strumento pur non sapendolo suonare in musica. È di fatto un nuovo modo parlare e dialogare, una comunicazione diretta ed immediata, sonora. Con musicoterapia s’intende l’uso della musica e/o degli strumenti musicali (suono, melodie, armonie) nei confronti di una singola persona o d un gruppo. L’intento di questo strumento è di facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione con il fine di soddisfare le relative necessità fisiche, emozionali, mentali sociali e cognitive. La stimolazione sonora costituisce un esperienza concreta a Continua a leggere

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