E infatti sapete qual è la linea di difesa di Mussari il presidente di Mps che non so quante operazioni opache e in perdita ha fatto con i titoli spazzatura? «A essere sincero, se mi facessero domande tecniche sui derivati io non saprei neppure cosa rispondere». Insomma quest’uomo era a capo della terza banca italiana, prendeva uno stipendio milionario senza parlare di un resto che dovrà essere esaminato, ma in compenso non conosceva nemmeno l’abbiccì del suo mestiere. Non solo, ma fonda la sua difesa proprio su questa ignoranza come se fosse un vanto. E del resto con un premier che non sa nemmeno bene cosa sia la massoneria per via che il cappuccio impedisce la vista…
Immagino che occorrerebbe decuplicare il salario degli operai di Pomigliano se non sapessero montare le Panda, tanto per pareggiare i conti. E di fatto in questa Italia la competenza, il merito, le capacità sono uno dei più gravi ostacoli al successo: più sei cialtrone e più scalerai le posizioni: se non sai fare il sindaco diventerai ministro, se non capisci nulla di politica diventerai premier e se non sai fare nulla se non guardarti l’ombelico una carriera di manager non te la toglie nessuno. Naturalmente se sei nato bene, se sei disponibile ai giochini, se non hai il fastidioso fardello delle idee e delle convinzioni o anche la capacità di dubbio r di credito. Altrimenti sei troppo pericoloso, troppo fastidioso, troppo rompicoglioni per essere elevato al tuo naturale livello di incompetenza.
Ma naturalmente non possiamo fare a meno del merito, quello parlato s’intende. Perché al contrario delle signore da cui discende la parola la cui frequentazione viene praticata ma negata, il merito non viene praticato, ma affermato.