Musy, quando la politica diventa omicida

Creato il 31 gennaio 2013 da Amoon74to @mondogaio

Quanto sia marcia la politica non ve lo insegno io oggi, però la notizia che è circolata ieri mi ha fatto riflettere sulla natura umana e su quanto faccia schifo.

Marzo 2012: Torino, pieno centro via Barbaroux a due passi da Piazza Castello. Un uomo, Alberto Musy, ex candidato sindaco nelle file dell’UDC, viene freddato da alcuni colpi di revolver. L’assassino, che non lascia impronte, viene però ripreso da una telecamera: indossa una divisa e un casco così le telecamere della zona non riescono a svelarne il volto. Quello sarà l’unico indizio su cui gli inquirenti lavoreranno per circa un anno fino a ieri.

Ieri infatti il procuratore di Torino Caselli annuncia il fermo: si tratta di Francesco Furchì, 50 anni, candidato nella lista dell'avvocato Musy  "Uniti per la città".

Il movente è raccapricciante: negli anni Furchì avrebbe covato odio verso Musy reo di non averlo aiutato alla scalata politica. Musy si era opposto a che Furchì fosse capolista, non aveva favorito un amico di Furchì in pista per una cattedra all’Università di Palermo, non aveva aiutato lo stesso Furchì alla scalata di Arenaways, compagnia ferroviaria privata di Torino.

Insomma questa storia mette in evidenza quanto sia marcia la politica, fatta solo di tornaconti personali, ma anche quanto sia spregevole l’uomo capace di trasformarsi in assassino per vendetta e poi di contuare a vivere tranquillamente.

Una cosa positiva questa storia mette però in evidenza: in un mondo malato esistono ancora persone per bene che esercitano l’attività politica in maniera sana. Musy si era opposto a chi la pensava diversamente evidentemente. Musy è in coma da un anno per questo.

Buongiorno

Amoon


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