La Regione sarda scende al fianco di agricoltori e allevatori, rassicurandoli su alcune delicate questioni che hanno provocato una serie di veementi proteste. Ieri l’assessore all’agricoltura Oscar Cherchi è intervenuto al presidio di Tossilo, di fronte la sede del Consorzio Latte, data in comodato d’uso proprio dalla regione fino al 2014, ma adesso desolatamente vuota.
Oscar Cherchi ha affrontato argomenti spinosi, promettendo in particolare la sospensione della restituzione dei mutui agrari della legge 44/93, quella sulla costituzione del fondo regionale di garanzia per l’agricoltura e provvidenze per l’agricoltura (che la Ue ha considerato inammissibile perché ‘aiuto di stato’ decretandone la riconsegna).In tal senso è giunto da Bruxelles una ulteriore conferma dal presidente della regione Ugo Cappellacci: ‘i soldi della legge 44 non dovranno essere restituiti’, parole che in questo periodo sono se non altro di conforto.
Cherchi ha inoltre garantito l’istituzione di un manager in grado di valorizzare e vendere al miglior prezzo il pecorino, più una maggiore trasparenza per ciò che riguarda le spese di promozione del pecorino romano.
Basterà? La Coldiretti è sul piede di guerra ‘In due anni’, ha dichiarato il presidente dell’ente in un’intervista rilasciata a ‘La Nuova Sardegna’ ‘i pastori hanno perso 120 milioni di euro. Che cosa sarebbe successo se tale perdita l’avesse registrata l’industria? In Toscana un litro di latte ovino viene pagato 89 centesimi, nel Lazio 81, in Spagna 1,05 euro, in Francia 1,10 euro. In Sardegna il prezzo è fermo ancora a fermo a 60-65 centesimi. Le misure adottate sono insufficienti. Il consorzio latte è una cattedrale deserta, vuota, fantasma. E’ ora che scenda in campo la magistratura’.
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