Timori a Copenaghen per il rischio che corrono 100 mila famiglie di non poter onorare le rate dei mutui atipici contratti dieci anni fa
In Danimarca è allarme rosso per il settore bancario ed in particolare per i mutui atipici. Una delle economie più floride e serene, una delle poche triple A della UE (Copenaghen non appartiene all’Area Euro), potrebbe essere presto travolta da un crac, come è avvenuto negli USA nel 2008 con i tristemente famosi mutui subprime. E le conseguenze potrebbero sentirsi immediatamente anche nel resto dell’Unione per il solito effetto contagio.
I mutui atipici “interest-only” debuttarono nel Paese danese nel 2003. Sono particolari tipologie di mutui che consentono al debitore di pagare una rata bassa composta da soli interessi, priva della
quota capitale, la quale si inizierà a pagare solo dopo alcuni anni e, nella fattispecie danese, dopo 10 anni.
In pratica, per i primi anni si pagano rate di solo interessi sul mutuo contratto, in seguito si inizierà a restituire anche il capitale, con ovvia impennata della consistenza della rata. Questa forma di indebitamento è considerata rischiosa, tanto che il capo economista dell’FMI, Yingin Xiao, consiglia di mandarla progressivamente in soffitta, visto anche che in molti Stati è vietata.
Il guaio è che per molte famiglie in Danimarca il momento di pagare la rata intera è arrivato, o sta arrivando e, nonostante l’economia non sia in crisi, essa risente della frenata di tutta l’Eurozona, con il Pil che quest’anno crescerà solo dello 0,8%. Risultato? Uno studio della University of Southern Denmark rivela che 100 mila mutuatari non sarebbero in grado di fronteggiare l’aumento delle rate e, tra questi, l’80% degli under 35.
A loro volta le banche si trovano di fronte a prezzi calanti delle case nel Paese, con un tonfo del 20%, dal 2008 alla fine del 2012. E nell’ultimo trimestre dell’anno scorso i prezzi sono scivolati ancora del 2,8% su base annua.
I mutui atipici interest-only danesi rappresentano il 56% del totale erogato e, anche a causa di questo metodo strambo di calcolo, il debito privato del Paese è schizzato al 322% del reddito disponibile, mentre i depositi bancari sono esplosi a 4 volte del Pil.
Il governo di Copenaghen ha riunito le parti al fine di trovare un accordo. E’ chiaro a tutti – ed il Fondo Monetario lancia l’allarme – che un crac delle banche in Danimarca, dovuto alla bolla dei mutui atipici, trascinerebbe il resto della UE nel baratro, quando già essa è abbastanza malconcia dopo i casi di Grecia, Irlanda, Spagna, Cipro e i sintomi di malessere in Slovenia.