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Mutui e prestiti, crollo della domanda e crisi di liquidità delle banche

Da Mrinvest

Mutui e prestiti, crollo della domanda e crisi di liquidità delle bancheE’ risaputo che le famiglie italiane sono quelle che risparmiano, o almeno risparmiavano, di più al mondo, ma gli ultimi dati ci dicono che il risparmio nel nostro Paese è sceso dal 17% al 12%, meno di Francia e Germania. Praticamente un crollo. Nei decenni passati, quando poi dovevano comprare la casa e l’auto, andavano in banca a chiedere un mutuo o un prestito per integrare la spesa da affrontare. Addirittura ricorrevano ai prestiti personali pur di non diminuire i consumi. E ottenere un finanziamento non era un problema, perchè le banche, ricche di liquidità, lo concedevano facilmente (chiaramente con rilascio di garanzie).
Ma oggi le cose non stanno più così. Con la crisi finanziaria in atto, ultimamente la domanda di mutui per la casa è praticamente crollata ed anche quella dei prestiti personali è diminuita. La preoccupazione per il futuro e le manovre economico-finanziarie hanno fatto crollare la fiducia dei risparmiatori.

Ma non solo. Le famiglie hanno iniziato anche ad intaccare i rispami per mantenere il tenore di vita, rinviando le decisioni di acquisto, soprattutto delle case. Inoltre molti fanno fatica a rimborsare le 

rate di mutui e prestiti in essere. Le banche quindi si sono trovate in crisi di liquidità e hanno difficoltà anche a reperire denaro fresco sul mercato, per cui in questo momento ottenere un finanziamento in banca è diventato davvero difficile.
Inoltre lo spread (guadagno) che applica la banca è quasi triplicato da un anno a questa parte raggiungendo anche i 3 punti percentuali. Per cui, a parità di tasso sui finanziamenti, con l’aggiunta dello spread, la rata è di molto aumentata. In più, in caso di esito positivo, l’importo finanziato copre poco più della metà del valore dell’immobile, al contrario di quanto avveniva fino a qualche tempo fa, quando si riusciva ad ottenere almeno l’80% e, a volte, anche il 100%.

Le banche concedono in modo restrittivo i finanziamenti anche per proteggersi dal rischio di insolvenza delle famiglie, visto che la percentuale dei mutui in sofferenza (cioè le rate non pagate) è arrivata al 2,5%, quasi un punto in più rispetto a due anni fa.
Eppure fino a qualche mese fa il mercato dei mutui, per esempio, era in costante crescita. Al suo sviluppo hanno contribuito i bassi tassi di interesse, l’entrata in vigore della legge sulla portabilità che ha consentito a molti di rottamare il vecchio mutuo con uno più conveniente, la facilità di rinegoziare i finanziamenti con la propria banca, la nascita dei comparatori su internet che hanno favorito la concorrenza tra banche.
Il mercato del credito alle famiglie è cresciuto molto negli ultimi dieci anni e, quando questa crisi sarà passata, riprenderà certamente la sua corsa.


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