(Prima parte)
Il ricorso ai mutui ed alle varie forme di prestiti può permettere alle famiglie di poter acquistare beni e servizi con comodità. Nel contempo però rappresenta un impegno che, nel corso degli anni, può diventare pesante, in quanto imprevisti di spesa possono rendere complicata la restituzione del o dei debiti. I finanziamenti, infatti, possono avere scadenze molto lunghe (come ad esempio i mutui, la cui durata media è di 25-30 anni), o possono essere a tasso variabile, con conseguenze imprevedibili del valore della rata mensile. Molte scelte, pertanto, devono essere fatte nel corso degli anni, tenendo conto della propria situazione economica del momento e del tempo che manca alla scadenza dei debiti.
I rischi maggiori stanno nell’abitudine a fare ricorso a finanziamenti per coprire qualunque tipo di esigenza, che può portare al continuo rinnovo di alcuni prestiti e al raggiungimento di livelli di indebitamento insostenibili, con incrementi delle uscite mensili molto pesanti. Se poi
intervengono gli imprevisti (riparazione o cambio auto, studi per i figli, difficoltà lavorative, ecc.) la situazione si complica ulteriormente.
Per queste situazioni particolari, dove la mancanza di attenzione prima e le difficoltà finanziarie poi, impediscono di far fronte regolarmente a tutti i debiti in essere, esiste un’opzione in più, una soluzione di finanziamento, il cosiddetto consolidamento dei debiti. Il consolidamento dei debiti è un’operazione che permette di ottenere il capitale necessario per estinguere anticipatamente i debiti in essere (tutti o in parte), sostituendoli con un unico finanziamento, e quindi con un’unica rata mensile. Per questo viene definito anche rifinanziamento.
Naturalmente, il fine del consolidamento non è solo concentrare le diverse rate mensili in un’unica rata dello stesso importo totale. Infatti pagare una sola rata di 900 euro o pagarne tre da 300 non cambierebbe la situazione del debitore. Il vero scopo è quello di ridurre l’importo della rata unica mensile da pagare. Quindi, per tornare all’esempio precedente, avere la possibilità di pagare una nuova unica rata da 600 o 700 euro invece delle tre rate da 300 euro.
Ma di quanto può essere ridotta la nuova rata? Dipende da diversi fattori, come il numero dei finanziamenti che vengono consolidati, il loro importo e la durata residua, i diversi tassi di interesse applicati e le differenze rispetto al tasso di interesse ed alla durata del nuovo finanziamento. Potendo applicare un tasso più basso rispetto a quello medio dei tassi precedenti e allungando la durata di rimborso del nuovo prestito rispetto alla durata media dei finanziamenti consolidati, la nuova rata può consentire di raggiungere riduzioni anche del 70-80% rispetto al totale delle rate precedenti.
Per cui il debitore passa da una situazione finanziaria insostenibile ad un impegno meno gravoso e più gestibile, e può utilizzare il risparmio ottenuto per maggiori necessità personali e familiari.
C’è da dire, però, che la riduzione della rata mensile è tanto maggiore quanto più lunga è la durata del nuovo finanziamento. In questo modo gli interessi maturano per un periodo più lungo, e, di conseguenza, aumenta il totale degli interessi che si dovranno pagare per il nuovo finanziamento.
E’ chiaro che il consolidamento dei debiti deve essere valutato e scelto, non certo per ottenere un risparmio, ma per avere la possibilità di poter pagare in modo sostenibile i propri debiti. In tutti i casi, anche questo nuovo finanziamento può essere estinto in anticipo, dietro pagamento della penale prevista (di solito l’1%), in modo da ridurre i tempi ed i costi.
(Segue seconda parte)