Mutui a tasso misto, perché conviene
Ma viene scelto in poche circostanze
Il mercato dei mutui è in crisi. Tassi e spread che spaventano potenziali clienti, scoraggiati peraltro dal giro di vite nmesso in atto da molte banche, le quali sono sempre più severe di fronte all’idea di finanziare all’acquisto di immobili, soprattutto ai più giovani. Un periodo molto opaco dunque, eppure il mercato offre, per chi riesce ad accedere al credito, alternative buone per far fronte nella maniera più serena possibile al rientro dal debito. La scelta più conveniente attualmente appare quella del tasso misto: una soluzione che si adatta al mercato attuale, flessibile, ma che, nonostante i tanti punti a favore, viene utilizzata solo dal 2% dei mutuatari.
Perché conviene? Secondo la definizione che ne dà la Banca d’Italia, il mutuo è detto misto quando consente al mutuatario di passare da una rata costante ad una invece variabile durante la vita del contratto e viceversa. Si ha quindi l’opportunità di modificare la misura iniziale degli interessi nel corso della vita del mutuo sulla base delle aspettative circa l’andamento del costo del denaro. In tal modo si ha la possibilità di gestire in modo dinamico il rischio di tasso, contenendo gli effetti dei rialzi in caso di tasso variabile ovvero di ribassi in caso di tasso fisso. La facoltà tuttavia non è priva di costi aggiuntivi da riconoscere alla banca, i quali non sempre sono facilmente individuabili in quanto spesso impliciti nel tasso di interesse applicato.
