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Mutuo ipotecario: può un mutuatario recedere dal contratto?

Da Valgi @valgi

Post dedicato ad un quesito (e relativa risposta) che mi è stato recentemente posto da un lettore del blog, in merito ad un tentativo di rescissione contrattuale da parte di uno dei cointestatari di un mutuo ipotecario.

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“Salve Alessandro,

Le sarei grato se potesse rispondere al mio quesito. 

In breve: padre (alla data di sottoscrizione del mutuo dipendente dello stesso istituto erogante il mutuo, pertanto in regime di agevolazione INPDAP con tasso agevolato) e figlio sono cointestatari del mutuo per l’acquisto di un immobile del quale SOLO figlio è possessore al 100%.

Il conto bancario del padre è l’unico dal quale l’istituto di credito attinga per il pagamento delle rate.

Il padre vuole svincolarsi dall’impegno “invitando” il figlio a cambiare banca (a costo di pagare qualcosa in più per la rinegoziazione del suddetto mutuo).

Domanda: può il padre procedere autonomamente per “uscire” dal contratto?

C’è  qualche percorso percorribile dal padre al fine di trovare un metodo/postilla/clausola per recedere dal contratto di mutuo?

Nel ringraziarLa in anticipo per l’attenzione e la risposta che vorrà gentilmente fornirmi,

La prego voler accettare i miei più cordiali saluti”.

Lettera firmata

RISPOSTA: Buongiorno F., premesso che per dare una risposta esatta occorrerebbe leggere il contratto e l’eventuale capitolato annesso, queste le risposte generiche che posso fornire:

  • il padre NON può procedere autonomamente per uscire dal contratto;
  • l’unica via di uscita per il padre è quella che il figlio proceda a surrogare (se si tratta di mutuo prima casa) oppure a sostituire l’attuale mutuo con un altro in cui il richiedente sia solo il figlio.

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