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My little Erasmus

Da Pivo
Come molti di voi, miei cari lettori, sapranno, per il mio compleanno, i miei amici, il mio amore e mio fratello mi hanno regalato un week-end a Madrid da Bonny, che si trova li in erasmus. Grazie al vulcano islandese, di cui non provo neanche a scrivere il nome, il mio week-end si è trasformato in una settimana da ERASMUS. Ebbene si, in questa settimana ho vissuto in tutto e per tutto come un erasmus; e devo essere sincero nel dirvi, che questo non ha fatto altro che aumentare i miei rimpianti per non averlo fatto quando potevo.
Vorrei entrare maggiormente nei particolari di questa mia esperienza, senza però dilungarmi troppo. Sicuramente questa settimana mi ha permesso di conoscere tante nuove persone, di cui però, di molte non ricordo il nome, vista la mia scarsa attitudine mnemonica per i nomi. Sicuramente non posso non citare le coinquiline del mio ospite, che nel bene o nel male hanno caratterizzato la mia esperienza; ed allo stesso modo non posso non evidenziare Federico, un amico di università di Bonny che fa l'erasmus con lui, e Fernando, il coinquilino di Fede. Sono state conoscenze estremamente particolari, sottolineo nel bene e nel male...a buon intenditor poche parole.
Come non evidenziare poi, il raffrontarsi con un popolo "diverso", e non prendetevela, ma se uso quest'accezione, un motivo c'è. Infatti in questi miei pochi giorni a Madrid ho appurato con assoluta certezza che gli spagnoli non hanno voglia di fare un beneamato cazzo di nulla. Perché dico questo, vi starete chiedendo... beh vi porto due esempi per rendere bene l'idea: gli uffici aprono dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 17.00; per essere servito al Burger’s King, fuori orario di pranzo, ci ho messo 30 minuti. Devo d'altra parte dire, che gli spagnoli sono in assoluto un popolo molto gioviale e festoso, infatti è usanza comune uscire e tornare a casa con la prima metro del mattino, anche se il giorno dopo si lavora; mai visto così tanta gente in giro a far festa a qualsiasi ora; per non parlare dell'università che è un happy hours continuo. Anche se si prendono un po' troppo sul serio, infatti ho assistito ad una discussione surreale sul utilizzo delle "palline cinesi"... mezz'ora di conversazione in assoluta serietà, non una battuta. Per concludere devo dire che gli spagnoli sono dei rosiconi assurdi.
E poi... MADRID... una città spettacolare... mi ero innamorata di lei la prima volta che l'ho vista, e l'ho adorata ancora di più, se possibile, questa volta. E' una grandissima metropoli che si traveste da cittadina; c'è un'infinità di verde; tantissimi parchi; il centro è quasi tutto pedonale; la metro è spettacolare, sia come pulizia che come sicurezza, guardie giurate ovunque, e come se non bastasse serve tutta la città in modo assoluto. Vero dal punto di vista artistico le cose da vedere non sono molte, ma le cose da fare si...è una città in cui mi piacerebbe vivere.... Come dicono i madrileni: "l'unica cosa che manca a Madrid è il mare".
My little ErasmusLa mia esperienza da erasmus è partita molto molto presto... sveglia alle 3.30 e partenza con i miei potentissimi mezzi verso Malpensa. Alle 7.15 l'aereo è decollato e circa due ore dopo sono atterrato a Madrid; poi grazie alle dettagliatissime istruzioni di Bonny ho raggiunto la metro e casa sua. Entrato in casa ho subito notato la classica casa de erasmus... un casino pazzesco... Dopo essermi sistemato, Bonny, che sappiamo tutti non essere un gran cuoco, mi ha preparato una delle sue specialità madrilene, la pasta con i chorizo, accompagnata dalla sangria Don Simon. Devo essere onesto... la pasta era molto buona, oserei dire eccezionale e la sangria, nonostante si presenti come il Tavernello, era spettacolosa. Finito pranzo abbiamo fatto un breve giro perlustrativo di Madrid, giusto per dare una prima occhiata alla città, e poi siamo tornati a casa perché per la serata era organizzata una cenazza. La cena era a base di petti di pollo al limone e sangria condita da un gran numero di persone, tra cui una spagnola che faceva la fenomena. Ovviamente, come da buona tradizione spagnola, abbiamo cominciato a mangiare alle 23.30... cosa abbiamo fatto prima? beh... ci siamo scassati di aperitivi. Finita la cena, siamo usciti per andare in centro, dove abbiamo trovato una marea umana di persone in festa, e ci siamo diretti verso una discoteca. Dovete saper che a Madrid alle 2 tutti i bar chiudono e tutti confluiscono nelle discoteche per fare serata fino alle 6 del mattino; ma essendo, io, sveglio da più di 26 ore, dopo un'oretta in discoteca siamo tornati a casa.
My little ErasmusIl giorno dopo mi sono svegliato intorno a mezzo giorno e dopo la colazione del campione, a base di doppio kebab e formaggio di capra, sono andato con Bonny a fare un tour turistico della città, dove ho visto una marea di cose. Verso le 18 siamo tornati a casa e ci siamo preparati per la serata al Tigre... un locale a cui non avrei dato mezzo centesimo, appena entrato, ma che in realtà si merita un 10 e lode...Sangria a fiumi e tapas a pioggia...My little ErasmusLa domenica eravamo invitati a mangiare la raclette, ebbene si, in Spagna ho mangiato un piatto francese. Apparte che quell'imbecille voleva spiegare a me come si mangiava, con delle affermazioni tipo: "il formaggio non si deve assolutamente toccare con le mani che poi puzzano" (rintronata basta lavarsele....ma che ci vuoi fare, sono francesi), apparte che lei è di Strasburgo e quello è un piatto savoiardo, apparte che si sono messi tutti a giocare un gioco elastico per bambini spastici; comunque la mattinata ha fatto un bel fondo per il proseguo della serata (3 litri di sangria, due bottiglie di Lambrusco e un litro di birra). In serata, dopo una breve tappa a casa, siamo andati a mangiare la paella e poi alla Cueva, dove si beve la migliore sangria di Madrid. Il locale e molto caratteristico; si entra in una taverna molto spartana, con scritte di poeti sui muri e un pianista che suona dal vivo. La sangria era, in effetti eccezionale...e la mia psiche alterata era li a dimostrarmelo.

My little ErasmusI lunedì doveva essere il giorno del rientro, ma a causa del vulcano, ho avuto la possibilità di visitare il laboratorio, dove Bonny lavora, e sopratutto dove fa lo sgargiante, e un altro pezzo della città... ho camminato come un matto tra Palazzo Reale, Cattedrale, musei, parco del buon retiro, porta d'Atocha, ecc... tant'è che la sera stravolto dalla fatica e dalla stonatura della sera prima non sono uscito. Il Martedì mattina ci siamo dati alle pulizie e non sapendo cosa fare sono andato a vedere la Plaza de Toros, la stadio Santiago Bernabeu e quella che chiamano la nuova Madrid, diciamo la parte moderna della città. Dopo questo breve giretto ci siamo preparati, io Bonny e Fede, a gufare l'Inter, ma delusi dalla sconfitta del Barcellona, e nata una serata ridondante di ignoranza, scaturita non solo dalle nostre menti malate, che ci hanno portato a comprare sangria a litri, ma anche dalle coinquiline di Bonny che se ne sono uscite con rum e pere e un liquore alla ciliege. Risultato: bordello fino a mattina, spaghi alle 5 e postumi da nano malefico che mi ha menato tutta la notte.Il mercoledì è stata al'insegna del far nulla e della preparazione per il ritorno. Per non lasciare da solo il mio compagno di avventure ho dormito con lui in aeroporto, siccome aveva il volo molto presto. La situazione era ancora disagiate, ma per spiegarvela citerò testualmente le parole di Bonny: "bivacchi ovunque, gente dappertutto, scarse condizioni igieniche". Dopo la nottata quasi insonne sui tapis roulant dei check-in ho preso il mio aereo e sono tornato all'ovile.

My little Erasmus

In chiusura non possa fare altro se non ringraziare gli artefici di questo stupendo regalo...sicuramente ci sarebbero ancora altri mille aneddoti da raccontare, ma non voglio diventare prolisso... chiudo ancora una volta con un enorme....

GRAZIE

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