My Mad Fat Diary, una colonna sonora a tutto Britpop

Creato il 08 agosto 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

My Mad Fat Diary è una delle migliori serie teen in circolazione, oltre che una delle più gradevoli sorprese televisive arrivate dal Regno Unito negli ultimi tempi. Tra i suoi punti di forza possiamo annotare l’ottima performance della protagonista Sharon Rooney, l’interprete di Rae, una ragazza sovrappeso nelle cui insicurezze tutti possono ritrovarsi, anche chi non ha mai avuto problemi con il cibo. Un altro grande pregio della serie è la sua capacità di mescolare un umorismo tipicamente britannico, molto ironico e incisivo, con momenti drammatici in grado di emozionare, senza per questo scadere nel patetico. Se però c’è un aspetto in cui la serie trionfa del tutto è la sua colonna sonora. Pochi altri telefilm in circolazione possono vantare una cura nella scelta delle canzoni paragonabile a quella di My Mad Fat Diary.

La musica è un elemento fondamentale nella vita della protagonista Rae, che ha i muri della sua cameretta tappezzati da poster di band e cantanti, appena può spende la sua paghetta nell’acquisto di CD e va in giro molto spesso con addosso una t-shirt degli Oasis. Perché proprio gli Oasis? Perché la serie è ambientata a metà degli anni Novanta, nel pieno del periodo d’oro del Britpop, dominato appunto dal gruppo dei fratelli Gallagher, insieme ai vari Blur, Pulp, Suede, etc. che infatti compaiono abbondantemente nella soundtrack. Per tutti gli amanti del Britpop questa non è quindi soltanto una serie consigliata, ma è la Serie con la S maiuscola da non perdere.

Nonostante la variegata colonna sonora di My Mad Fat Diary molto anni Novanta offra anche qualche momento hip-hop, con House of Pain, Beastie Boys e Coolio, oppure electro, grazie alla presenza di artisti come Chemical Brothers, Massive Attack e Tricky, a dominare su tutto è allora naturalmente il Britpop. My Mad Fat Diary è un vero tripudio per gli appassionati del genere fin dalla sigla d’apertura, “One to Another” dei Charlatans. Tra i brani più memorabili che hanno accompagnato alcune delle scene più belle delle due stagioni finora andate in onda segnaliamo poi “A Design for Life” dei Manic Street Preachers, “Fake Plastic Trees” dei Radiohead, “Fade Into You” dei Mazzy Star, “Spaceman” dei Babylon Zoo, “Laid” dei James, “End of a Century” dei Blur, ma all’appello rispondono presente anche tutti gli altri gruppi Britpop più in voga nei 90s: Ocean Colour Scene, Kula Shaker, Verve, Space, Ash, Longpigs, Dodgy, Supergrass e questo per citarne soltanto alcuni.
Se adorate il genere e siete nostalgici di quel decennio, so già che sarete corsi a recuperarvi questa serie immediatamente. Se invece cercate un bel modo per fare un tuffo negli anni Novanta e nella musica di quel periodo e non sapete dove cominciare, My Mad Fat Diary è la visione, nonché l’ascolto, capace di cambiare il volto della vostra estate.

di Marco Goi per Oggialcinema.net


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