Marilyn Monroe aveva un’aura intorno che rapiva il pubblico, la gente voleva vederla, tutti volevano stare con lei o essere lei.
Sono stati scritti numerosi libri e girati altrettanti film su Marilyn, ma forse nessuno è riuscito a focalizzarsi così sull’immagine di un’anima spezzata come ha fatto Simon Curtis in My week with Marilyn.
Basato sui diari di Colin Clark , My week with Marilyn si svolge durante il mese di riprese de “The prince and the showgirl” con protagonisti la Monroe e Sir Laurence Oliver, che ne era anche il regista . Clark, interpretato da Eddie Redmayne, ottiene il suo primo lavoro in una grande produzione come terzo assistente di regia. Il lavoro più sacrificabile ma che svolge con grande passione. E proprio questa passione gli permetterà di avvicinarsi alle celebrità del film. Il suo tempo speso nella produzione gli permetterà di conoscere più da vicino Oliver e la Monroe.
Marilyn ha bisogno di un amico e Colin finisce per diventarlo, sarà l’unico a capirla profondamente e l’unico a riuscire a starle accanto instaurando con lei un rapporto molto intimo e al tempo stesso assolutamente platonico.
Michelle Williams ci regala una notevole interpretazione, degna della nomination agli Oscar; i dettagli , le sfumature e le gestualità che mette in rilievo sono straordinari. Da un lato riesce a rappresentare nella pellicola la Marilyn, ragazza fragile torturata dalle numerose pillole , da una vita coniugale sbagliata ,e da un aborto spontaneo, un’attrice che non si sente mai apprezzata alla ricerca continua che qualcuno le dica BRAVA e non che la giudichi pazza ; dall’altro la Marilyn donna dal disarmante fascino ,ingenua , che riesce a farsi sorprendere dalle piccole cose della vita e che ama profondamente la vita stessa.
Non da meno sono la bravura di kenneth Branagh, che è in grado di farci vedere come Oliver lotti con il passato e cerchi di adattarsi ai tempi che cambiano e quella di Eddie Redmayne, che insieme al regista riesce a portare sullo schermo le emozioni che Colin Clarke sente quando è vicino a Marilyn.
Questo film è il miglior modo che i nostalgici di una Hollywood che fù hanno per godere e rimanere affascinati forse dall’unica e vera “Star” che sia mai esistita.
A cura di ErsyC