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Mylène Jampanoï su Max nel nome di Emmanuelle

Creato il 28 febbraio 2012 da Controstilefashion
L’icona erotica degli anni ’70 per la campagna Agent Provocateur
Mylène Jampanoï su Max nel nome di Emmanuelle
MAX, in edicola e su iPad da giovedì primo marzo, anticipa alcune immagini della campagna Agent Provocateur ispirata a Emmanuelle, icona rétro di un erotismo morbido e che resiste al tempo.
La conturbante Emmanuelle di queste pagine è l’attrice Mylène Jampanoï (Hereafter, 36 Quai des Orfevres, Gainsbourg: vie héroique). Una bellezza mista, adatta a incarnare, ancora una volta, l’icona di ieri. Francese per nazionalità, charme e sfrontatezza, e occhi di velluto, allungati, orientali: «Diciamo che mia madre, una sera, decise di corteggiare il cinesino del ristorante, ed eccomi qua», spiega lei.
Mylène Jampanoï su Max nel nome di Emmanuelle
Dietro il fenomeno Emmanuelle, dai libri erotici ai 33 film ‘originali’ in 30 anni, ci sono profumo di spezie, luoghi lontani, un malizioso gioco di identificazione e, soprattutto, la scrittrice Marayat Bibidh,  che si faceva chiamare Emmanuelle Arsan (e poco importa se poi a scrivere i libri era suo marito). Anche dietro le foto di queste pagine ci sono mani, cervelli e sensibilità femminili. Donna è la gran burattinaia, alias il direttore creativo di Agent Provocateur Sarah Shotton. Donna è anche la regista della campagna, Jordan Scott, figlia di Ridley.
«Volevamo ottenere un effetto morbidamente erotico», spiega la Shotton. «Anche per questo Jordan ha usato le stesse tecniche di ripresa degli anni Settanta». Patinata, francese, soft: questa l’atmosfera dei film di allora, tra collane di perle, note languide, vestagliette e tendine costantemente mosse da una brezza improbabile. Questa l’atmosfera della campagna Agent Provocateur.

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