Immagino che tutti (o quasi) abbiate visto Mystic River, il film del 2003 diretto da Clint Eastwood.. Io no, per cui avrò il piacere di vedere un grande regista alle prese con un grande libro, sebbene con poco meno di una decina di anni di ritardo.. d’altronde non sono famosa per arrivare puntuale agli appuntamenti con il cinema, tanto quanto con la letteratura.. Ancora mi manca un classico della letteratura come il Maestro e Margherita, ma si tratta di una lacuna a cui conto di rimediare in questo lungo 2012, l’ultimo anno a mia disposizione, pare, stando alle profezie Maya.. Ma torniamo a Mystic River, il romanzo però, non il film, tradotto nel nostro paese con lo strano titolo di La morte non dimentica..
«A questo punto la sua fedina comincia a sporcarsi sul serio. Raymond è abbastanza furbo da riuscire a tenere nascosto tutto quello che fa per pagarsi la coca. In compenso si fa beccare nel tentativo di procurarsela. A quel punto si fa un anno secco di galera.»
«Dove si pente dei suoi errori.»
«Pare di no. In un’operazione congiunta, la polizia e l’FBI lo incastrano per traffico oltre confine di merce rubata. Ah, questa è bella! Indovina che cosa rubava. Tieni conto che era il 1984.»
«Nessun suggerimento?»
«Di’ la prima cosa che ti viene in mente.»
«Macchine fotografiche?»
Whitey gli lanciò un’occhiataccia. «Ma quali macchine fotografiche! Vammi a fare un caffè, non sei più un poliziotto.»
«Che cosa rubava, allora?»
«Trivial Pursuit»
Questo dialogo, che incontrerete in un punto volutamente imprecisato di un racconto lungo una vita, dovrebbe rendere l’idea di quanto Dennis Lehane sia capace di cogliere i dettagli di una storia che attraversa davvero la vita dei suoi protagonisti, da quando sono bambini fino a quando diventano padri..
Tutto comincia a Boston, un sabato pomeriggio del 1975 nel popoloso quartiere di East Buckingham..
In seguito, Dave avrebbe detto che il Destino ci aveva messo lo zampino, come già accaduto in passato. Il destino se ne stava seduto su una nuvola e una vocina gli chiedeva: «ti annoi oggi, Destino?». «Già,» rispondeva lui «perciò credo che me la prenderò con Dave Boyle, giusto per tirarmi un po’ su.»
Dave sapeva riconoscere il Destino quando lo vedeva.
E il Destino, con o senza maiuscola, in certi quartieri degli Stati Uniti e non solo, può essere crudele.. Una vita, soprattutto quando è giovane si spezza senza troppe difficoltà.. senza entrare nel merito degli eventi, così da permettere a chi non conosce la storia di scoprirla da sé, pagina dopo pagina, di crudeltà non ne mancano nelle vite dei protagonisti.. Per qualcuno ci sarà il carcere, per qualcuno la carriera in polizia, per altri la povertà di affetti e quella economica. In uno spazio di dodici isolati lungo il Penitentiary Channel, dai Flats al Point, la vita di Sean Devine, Jimmy Marcus e Dave Boyle si srotola per oltre vent’anni, salvo poi creare un groviglio da cui nessuno uscirà senza ferite.
Un bel libro, ben scritto, che corre senza intoppi per quasi 500 pagine, lanciando lampi di verità qua e là, ma senza mai darti la certezza che hai compreso fino in fondo la vera natura dei suoi protagonisti.. Grazie a Bob, che mi ha prestato questo romanzo, offrendomi un giallo davvero brillante, non solo per la capacità del suo autore di costruire un’indagine poliziesca avvincente, ma anche per l’umanità che racconta.
Non perdetevelo e a risentirci per i commenti sul film, non appena me lo procuro..
Buona lettura!
La morte non dimentica (Titolo originale Mystic River)
Autore: Dennis Lehane
Traduzione: Francesca Stignani
Edizioni Piemme 2003 - Pagine 457
Link utili (o presunti tali, vedete voi): dennislehanebooks.com (il sito ufficiale dell’autore in inglese), Wikipedia (in lingua inglese), thrillercafe.it, unoenessuno.blogspot.it, piemme (il sito della casa editrice italiana)