Cari Amici Blogger,
oggi Pupottina ci tiene molto a parlarvi di qualcosa di veramente importante, fondamentale, perché riguarda la salute e la ricerca.
Per fortuna, non capita a tutti, ma capita. Ahimè, capita, sempre più spesso, di ritrovarsi a guardar morire lentamente una persona che si ama, una persona che aveva ancora tutta una vita davanti e che, coscientemente, se la vede strappare via da una malattia, assurda, che è arrivata così, come un fulmine a ciel sereno, a seminare dolore, in chi si ammala e in chi resta impotente a patire con lui.
È esattamente quello che Pupottina ha dovuto soffrire, vedendo spegnersi un suo cugino, un giovane padre di famiglia che non potrà mai veder crescere i suoi figli.
Ricorda ancora che, appena seppe la notizia, corse a visitarlo ed entrando fu proprio lui, consapevole di quello che gli accadeva, a dirle: “Pupottina, non ti spaventare, se mi vedi così!”
Fu lui a cercare di consolarla, perché sapeva che la sola vista di lui, reso infermo dalla malattia, bastava a sconvolgere l’esistenza di chiunque andasse a trovarlo.
La malattia impressiona e annienta chi la considera qualcosa che non può mai accadere a persone buone. Ma la malattia non guarda in faccia nessuno quando si scatena!
È per questo che la ricerca è tanto importante.
Telethon, dal 1990, cioè da vent’anni, finanzia e promuove ricerca scientifica sulla distrofia muscolare e le altre malattie genetiche che, prese singolarmente, sono malattie rare e, quindi, trascurate dai grandi investimenti pubblici e privati, che finanziano soprattutto la ricerca sulle patologie più diffuse. Tuttavia, le cause di una malattia genetica, spesso, coinvolgono meccanismi fondamentali e vitali per l’uomo e la loro comprensione può essere utile anche per lo studio di malattie più diffuse.
Telethon è riconosciuto nel mondo come modello di eccellenza per i risultati raggiunti in questi anni: il successo per l’individuazione di una cura definitiva per l’Ada-Scid (malattia che costringeva i bambini, che ne erano affetti, a vivere dentro una bolla sterile); l’intervento di terapia genica per la cura di una forma di cecità, l’amaurosi congenita di Le ber; le sperimentazioni cliniche sulla leucodistrofia metacromatica (malattia neurodegenerativa); la sindrome di Wiskott (grave immunodeficienza) e chissà cos’altro se ne avesse i mezzi necessari.
In tutti i casi in cui non si sa cosa fare per aiutare chi si ama, forse l’unica soluzione è affidare le proprie speranze a chi studia affinché, queste terribili malattie, vengano debellate.
Bisogna aiutare Telethon perché ammalarsi non sia più una condanna, a morte certa, per nessuno!
Ecco i LINK, per dare il vostro contributo: