"Cara Pupottina,
sono sposata da qualche anno con un uomo arido che non ha mai voluto un figlio da me e che è contrario al divorzio. Nel frattempo, ho conosciuto un altro, che prima mi ha dato dolcezza e poi si è rivelato un tipo inaffidabile, perché quello che prometteva a me, l'aveva già promesso ad altre ed eravamo tutte lì per lui, pronte e in fila indiana. Adesso mi ritrovo qui, a questo punto della mia vita, in cui mi rendo conto di aver perduto completamente fiducia nell'amore. Tu che cosa faresti se fossi me?"
Cara Anonima, siccome mi sembra di capire che con tuo marito tu sembri destinata ad essere infelice, forse vale la pena di correre il rischio, separarvi lo stesso, anche se lui è contrario, e provare ad essere felici con altre persone. Se è un figlio quello che ti serve per essere felice e lui te lo nega, dovresti cercare qualcuno che ne voglia e che è disposto a crescerne uno con te. Tuo marito non può privarti di questo desiderio che hai, poiché non è un capriccio, ma qualcosa che senti di dover fare per essere veramente completa.
Purtroppo, sul tuo cammino hai incontrato uno degli uomini che possono essere definiti "fregatura", ce ne sono tanti, e con molta probabilità ne incontrerai anche altri, ma almeno ti sarai concessa una possibilità. Tra l'altro, molto spesso, gli uomini e le donne che hanno relazioni con persone sposate è perché non hanno nessun interesse ad impegnarsi seriamente.
Per darti un esempio di quello che dico, basta citare una battuta di Marilyn Monroe, nel film Quando la moglie è in vacanza, cioè "il vantaggio di frequentare un uomo sposato è che non ti cihederà mai di sposarlo".
Per ritrovare fiducia nell'amore, bisogna prima di tutto liberarsi di coloro che dicono di amarci precludendoci la possibilità di raggiungere i nostri obiettivi. Queste situazioni o necessità che vorremmo realizzare andrebbero chiarite prima di sposarsi. Nel caso contrario, non si può dire di amare qualcuno se gli proibiamo di raggiungere le sue mete. Quindi, meglio tardi che mai ...
Voi, che cosa ne pensate?
Si può proibire a chi amiamo di sentirsi realizzato senza provare la gioia della paternità o della maternità?