I rappresentanti del Gruppo di Minsk: Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo, John Kerry, segretario di Stato Usa e Harlem Desir, segretario di Stato francese per gli Affari Europei, in una dichiarazione congiunta pubblicata sul sito dell’organizzazione [1], hanno ribadito la necessità di trovare una soluzione pacifica all’annoso conflitto del Nagorno-Karabakh che, da oltre vent’anni, vede Armenia ed Azerbaigian confrontarsi in quella che ormai si è trasformata in una guerra di posizione. Il Gruppo di Minsk è stato infatti istituito nel 1992 dall’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), al fine di trovare una risoluzione pacifica a questa crisi e raccoglie i rappresentanti di Francia, Russia e Stati Uniti.
Questi ultimi, nel loro comunicato, hanno dichiarato: “siamo fermamente convinti che la soluzione militare non potrà portare risultati e quindi”, rivolgendosi a Baku ed Erevan, “chiediamo che entrambi evitino di compiere atti di violenza e che, al contrario, operino per un miglioramento della situazione”; Lavrov, Kerry e Desir hanno inoltre condannato le numerose violazioni del cessate il fuoco, ratificato nel 1994, registrate quest’anno e che hanno portato a numerose vittime fra entrambi gli schieramenti.
In seguito ad un cruento conflitto, le truppe armene ed i miliziani del Nagorno-Karabakh hanno occupato l’intero altopiano ed altre sette regioni azere circostanti quindi, in cifre, il 20% del territorio dell’Azerbaigian; i numerosi vertici tenutisi in seguito tra i rappresentanti dei governi di Baku ed Erevan, a causa delle posizioni profondamente discordanti, nonostante gli sforzi dell’Osce, non hanno dato ancora alcun risultato concreto.
[1] http://www.osce.org/mg/129421