Si incontreranno entro la fine di novembre Serž Sargsyan ed Ilham Aliyev, presidenti rispettivamente di Armenia ed Azerbaigian, in un vertice organizzato dal Gruppo di Minsk, creato nel 1992 dall’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per risolvere in maniera pacifica il conflitto creatosi tra i due paesi per il controllo della regione del Nagorno Karabakh, sfociato in una guerra iniziata il 20 febbraio 1988 con la dichiarazione di indipendenza di Step’anakert da Baku e conclusasi con il cessate il fuoco firmato il 16 maggio 1994.
Il Nagorno Karabakh (Artsakh in lingua armena) è un’enclave a netta maggioranza armena all’interno dei confini azeri che, sin dall’indipendenza delle repubbliche del Caucaso dall’Unione Sovietica ha richiesto di ricongiungersi alla madrepatria, volontà che Baku ha sempre ignorato e contrastato in quanto in aperto conflitto con i propri interessi; il Karabakh è infatti una regione situata su un altopiano strategico dal quale si può tenere sotto tiro gran parte dell’Azerbaigian e in cui, oltretutto, hanno il loro tratto iniziale molti dei corsi d’acqua che riforniscono le principali città azere di risorse idriche.
I metodi utilizzati da Baku per contrastare queste spinte secessioniste sono stati spesso duri, comparabili a veri e propri tentativi di pulizia etnica a danno dei cittadini di nazionalità armena, cosa che ha irrimediabilmente ampliato le divergenze con Yerevan; con il sostegno di quest’ultima, la repubblica ha infatti dichiarato la sua indipendenza il 20 febbraio 1988, scatenando il conflitto che vide schierati: da un lato 40mila uomini tra truppe armene e del Karabakh, dall’altro un numero circa uguale di soldati azeri, con alcune migliaia di soldati ceceni e Mujaheddin afghani giunti in sostegno del paese islamico; il risultato fu però una netta vittoria di Yerevan e Step’anakert, oltre che la nascita della Repubblica del Nagorno Karabakh, di fatto oggi indipendente.
Dei 30mila morti causati dai sei anni di guerra infatti ben 25mila erano soldati e civili azeri mentre le vittime tra le file armene sono risultate meno di 5000.
Come annunciato sul sito dell’Osce quindi i presidenti delle due repubbliche, alla presenza degli ambasciatori di Francia, Stati Uniti e Russia in qualità di copresidenti del Gruppo, “hanno confermato la loro disponibilità ad incontrarsi a novembre di quest’anno per chiarire le loro posizioni e per confrontarsi sul come procedere” e quindi per discutere di una soluzione a questo annoso problema che, nonostante la tregua accettata quasi un decennio fa da entrambe le parti, continua a mietere vittime nei frequenti scontri a fuoco tra guardie di confine del Karabakh e militari azeri che circondano l’enclave.
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Nagorno Karabakh. Incontro di Serž Sargsyan ed Ilham Aliyev, con regia Osce
Creato il 07 novembre 2013 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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