Qualche giorno fa ho sentito un tale parlare in TV dell’addestramento cinofilo. Un signore simpaticissimo, con un volto a metà tra Cicciobello e Benny Hill, di quelli che ispirano fiducia. Con un simpatico e morbido accento tedesco e un vocabolario un po’ scolastico e demodé che lo faceva assomigliare ad uno gnomo dei boschi o a Babbo Natale in libera uscita, questo tale ha detto una profonda verità: non tutti gli umani sono adatti ai cani.
Ci sono umani bravissimi, amanti dei cani, che però non sono adatti a tenerli, perchè non sono sufficientemente calmi o agili, perchè sono pantofolai, perchè non hanno il germe del capobranco.
Dài, che è male lo sappiamo tutti. Il cane è un atleta, un guerriero klingon che deve essere modellato in un sufista vulcaniano. Ma non tutti siamo monaci zen e una gran parte di persone tiene molti cani o gatti in condizioni non ottimali perchè vuole liberarli dai campi di concentramento che sono i “rifugi” o -peggio- i canili.
Per me è come far passare un prigioniero da condizioni di vita tipo Alcatraz agli arresti domiciliari. Libertà di movimento limitata, è vero, ma compagnia, buon cibo, cure mediche, attenzioni, coccole, caldo in inverno, fresco in estate.
Non ho niente contro questo simpaticissimo signore, anzi, lo vorrei “tascabile”, accetterò realistica questa idea solo se:
-sarà vietata la vendita di cani e di animali da compagnia, di qualsiasi tipo.
-sarà vietato l’allevamento di gatti o altri animali da compagnia, di qualsiasi tipo.
-sarà consentito solo l’allevamento di cani -non necessariamente di razze specifiche- per uso civile e militare, per l’agricoltura e la pastorizia, o per usi medici, come per la pet-therapy o i cani da guida.
-sarà effettuata una vera campagna di sterilizzazione dei cani e gatti randagi che ne abbatta considerevolmente la popolazione nel giro di pochi anni.
In tal modo il randagismo dovrebbe essere episodico e controllabile, e la discriminazione tra cane di razza e cane bastardino, annullarsi. Così come per il gatto. Chi vorrà un cane o un gatto dovrà chiederlo a qualche contadino che ne ha in più, o salvarne dalla strada, o affidarsi ad enti di tutela e adozione. E’ lecito aspettarsi che cani e gatti sfuggano al controllo delle nascite quel tanto che basta per poterci permettere di avere allegri miscugli che siano in grado di portare a spasso un cieco, di guidare un gregge, fare la guardia e cercare persone scomparse, e nel caso del gatto, acciambellarsi a ronfare accanto al camino.
A quel punto accetterò se uno stato canottico mi dirà che non sono adatta a tenere un cane, e che potrò limitarmi ad accarezzare quelli degli altri. Accetterei anche questo, sì, mi priverei della compagnia di un cane, se sapessi che questo varrebbe la loro salvaguardia e una vita in equilibrio col mondo.
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