Avevo fame ma il gusto di aprire i pacchetti mi appartiene.
Ho infilato la mano e non ho sentito al tatto la fredda copertina di un primo libro e neanche di un secondo. Inequivocabilmente ho palpato il fruscio della seta. Ho sfilato il fagotto e ho subito capito. Perché Paola non lo sa, ma io sono un'appassionata di Saree indiani. Un tessuto meraviglioso, con i fiori, che sono la sua passione.
Ho frugato tra le pieghe della stoffa alla ricerca della carta ma trovo, sì la carta, ma quella di un sacchetto. Un sacchetto di carta pane di Nalli, "famous for silk sarees", c'è scritto, direttamente da Nagar.
Scarto questa scatola cinese e non è finita. C'è un pacco regalo, il cui involucro questa volta è di un cotone stupendo color corallo, altre scritte stampate, dal vago sapore coloniale e un nastro di passamaneria in velluto rosa antico e verde salvia. Incastrati, tra il fiocco, dei tipici bracciali indiani pieni di colori scintillanti, quelli che quandi li metti e ti muovi fanno "tin, tin". Domani Leo e Picca se li litigheranno. Troppo belli per lasciarli a dei bambini.
Cara Paola, in questo momento sono sicura di una cosa. Magari molte persone che leggono questo blog non mi conoscono bene e non coglieranno questa sfumatura, ma quelle che invece frequento da tempo e che conoscono le mie ombre, le mie passioni, il mio modo personale di essere generosa, riconosceranno in questo dono la magia di uno stile che mi appartiene. E ti riconosceranno la suggestione del caso.
Mi hai regalato una cosa che era già mia.
Questi sono i miei colori, i miei tessuti, le mie letture, il mio modo di personalizzare e di sorprendere.
Namaste, Paola.