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Napoletani: ecco 9 ‘cattive abitudini’ che fanno sorridere

Creato il 27 novembre 2014 da Vesuviolive

Napoli

Il popolo partenopeo è forse quello che maggiormente ama farsi ricordare e lo fa con semplicità, senza alcuno sforzo, semplicemente continuando a vivere come ha sempre fatto. Purtroppo però, c’è una cosa che troppo spesso sfugge. Farsi ricordare è una soddisfazione, ma siamo certi che i napoletani vengano ricordati solo per i pregi?

Nessuno è perfetto e anche se qualche partenopeo verace sarebbe pronto a dire che ai napoletani manca veramente poco per esserlo, ci sono degli aspetti che ci allontanano molto da questa probabilità. Va fatto un appunto fondamentale, quelli che molti definiscono difetti o cattive abitudini, sono per noi un modo di vivere naturale e incomprensibile solo per chi a Napoli non ci è nato. Proviamo ad elencare alcuni aspetti che secondo gli ‘stranieri italiani’ possono essere difetti, alcuni dei quali anche stereotipi, che elenchiamo così per sorridere.

  • Il mancato uso del citofono. In tutto il resto del mondo, per comunicare con una persona, quando si arriva sotto casa sua, è normale citofonare e scambiare due parole veloci se necessario, a Napoli no! I napoletani concepiscono l’uso del citofono, solo se strettamente necessario, ovvero per improvvisare una telefonata senza costo di chiamata, tra la persona che citofona e quella che sta a casa, per comunicazioni più brevi o semplicemente per chiedere di aprire il portone o di scendere è previsto l’utilizzo della propria voce con un’estensione delle corde vocali e un elevato raggiungimento di decibel, da fare invidia a Katia Ricciarelli.
  • La flemma. ‘Relax take it easy’,esattamente lo stile di vita di ogni napoletano, rilassarsi prendersela comoda, senza affanni, senza correre. Perchè affannarsi tanto? Se c’è un problema ed esiste una soluzione, questa certo non scappa via,  e se invece la soluzione non esiste, non esisterà neanche dopo, quindi non esiste alcun motivo per correre.
  • L’ospitalità invadente. Avere un ospite di solito richiede gentilezza, mettere a proprio agio la persona che si riceve in casa e magari offrirle un caffè o da bere ma per i napoletani è diverso. I napoletani di solito hanno fin troppa ospitalità, un modo quasi asfissiante di accogliere l’ospite, anche se si tratta del postino. “Accomodati! Vuoi un caffè? Prendi un biscotto, prendine anche un altro, assaggia pure la torta altrimenti mi fai prendere collera! Non fare complimenti,prendi. Ma guardate, si è fatta ora di pranzo, niente scuse, oggi sei mio ospite a pranzo!”. Come si fa a dire “Signora bella basta! Non sono complimenti ma la torta vostra è na schifezza”? Pur volendo manca il tempo materiale e se per caso qualcuno più coraggioso si azzarda a rifiutare,  la padrona di casa con il volto scuro di chi è stato offeso profondamente esclama “Chi non accetta non merita!”.
  • La guida. Provate a chiedere ad un napoletano, il posto migliore per imparare veramente a guidare, vi risponderà sicuramente Napoli. Guidare a Napoli, significa essere consapevoli che gli specchietti laterali e quello retrovisore, non bastano. Da un momento all’altro potrebbe spuntare un motorino che prova non a sorpassare ma a ‘sorvolare’ l’auto provando a passarci sopra e nel disperato tentativo di sterzare per evitare il peggio ci sarà sempre un’altra auto che intanto provava a comportarsi da scooter.
  • La concorrenza ai mezzi pubblici. E’ normale amministrazione vedere a Napoli motorini con più di tre persone che fanno concorrenza agli autobus, un modo come un altro per sopperire ai ritardi dei mezzi pubblici.
  • le quattro frecce in macchina. Per i napoletani non esistono divieti di sosta o fermata, c’è un passepartout che elimina qualsiasi problema di parcheggio, le quattro frecce. Quando sono inserite è come stare in una campana di vetro. Stai al centro della strada? Non fa niente, hai le quattro frecce! Stai alla fermata degli autobus? Non fa niente, hai le quattro frecce! Hai la macchina all’ingresso del pronto soccorso? Nessun problema se hai le quattro frecce! Una giustificazione, un ticket di parcheggio sempre valido ed in qualsiasi posto.
  • Lo sfottò come stile di vita. Provate a chiedere per più di una volta a distanza di poco tempo, l’orario ad un napoletano, alla terza volta, senza esitare chiederà “Ma pecché t’hê piglià ‘o pinnolo?”. E’ una caratteristica di tutti, anche di quelli più musoni, per il napoletani non c’è un momento adatto per scherzare, ogni momento è quello giusto.
  • Simpatici ma permalosi. Quando si dice “vuò sfottere e non vuò essere sfuttuto”, si potrebbe pensare facilmente che i napoletani amano prendersi gioco di tutti ma non vogliono farsi prendere in giro, non è esattamente così. I napoletani sanno ridere e scherzare anche di loro stessi ma sanno ben distinguere lo scherzo dall’offesa gratuita che invece li infastidisce notevolmente.
  • Sentimentali. Vi chiederete “e questo è un difetto?”. Si per alcuni versi lo è. Il napoletano è di cuore e quando si lega ad una persona è capace di donare l’anima ma guai a tradirlo, non si vendicherà ma porterà sempre nel cuore il ricordo di quel dolore.

Detto in tutta sincerità il breve elenco che descrive quelle che per alcuni sono ‘cattive abitudini’, a noi napoletani fa veramente sorridere. Qualcuno senza problemi ammetterà di riconoscere il proprio popolo in questi atteggiamenti, altri si risentiranno, qualcuno punterà il dito contro esonerandosi da questi modi di fare ma la realtà è una sola: se non avessimo pregi e difetti così particolari, non potremmo vantarci di essere un popolo tanto speciale.


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