Il passato si chiama Edy Reja, il passato si chiama inverno avaro di punti, il passato si chiama squadra un po’ depressa e fuori dall’Europa. Adesso che il presente vede un Napoli guidato da Mazzarri, di nuovo euforico e seriamente candidato alla conquista dell’europa, è tempo che gli azzurri chiudano con il passato, e si proiettino nelle ultime sette finali per accumulare il maggior numero di punti e guadagnare l’Europa.
Il simbolo del passato azzurro, tortuoso ma anche piacevole da ricordare, è il tecnico Edy Reja. Il friulano ha vissuto a Napoli cinque anni in cui si è fatto amare, portando la squadra dalla C alla A, meritando la stima come tecnico e come uomo (nonostante qualche limite tecnico) e lasciando con il sorriso nonostante l’esonero da capro espiatorio.
Adesso Reja, che ha giurato amore eterno al Napoli, allena la Lazio, e non se la passa bene. Sicuramente tornare al successo fuori casa, e mantenere il passo delle prime. Gli azzurri sono a pari punti con Samp e Juve che si stanno riprendendo, ed è a ter punti dal Palermo, che in questo periodo ha un Miccoli super e non sbaglia un colpo. Bisogna approfittare dell’ottimo momento per fare punti, possibilmente tre a partita, e cercare di migliorare giorno dopo giorno nelle cose in cui ancora si sbaglia: percentuale realizzativa sotto porta, attenzione in alcuni automatismi difensivi, maggiore capacità di gestire il vantaggio, senza dover inseguire. Qualcosa si è visto già contro il Catania, ma proprio in queste ultime gare di Primavera occorre fare il salto di qualità.