1) Cosa offrono i Circus Studios?
Al di là dell’indiscutibile qualità di strumentazione volevamo creare un ambiente che rispecchiasse il nostro concetto di musica e di creatività. Nella nostra esperienza musicale abbiamo lavorato in studi bellissimi ma tutti incentrati sulla tecnologia: spazi moderni, minimali, forse un po’ sterili. Le sale dei Circus Studios hanno invece un arredamento particolare: tessuti damascati che si alternano a pareti in legno, abat-jour, luci soffuse, particolari in roccia, applique da wagon lit e l’immancabile tappezzeria a strisce bianche e rosse… insomma ambienti d’altri tempi che ben si distinguono invece da quelli dell’ingresso, della sala relax o della reception, estremamente contemporanei e minimal. Per noi fare musica è entrare in un mondo che non ha niente a che fare con la quotidianità e abbiamo voluto rendere comprensibile e fruibile questa nostra visione. Gli spazi comuni rappresentano la quotidianità mentre le sale creano l’accesso al magico mondo della musica. Entrare in studio non è solo registrare ma anche lasciarsi ispirare, per racchiudere soprattutto le nostre emozioni in un album.
2) Come nascono?
Abbiamo deciso di riportare in vita questo studio perché è un pezzo di storia di Napoli. Negli ultimi anni era stato dimenticato e abbandonato, adibito a deposito. Ma fra queste mura ha preso vita la musica di artisti come i Planet Funk, Solomon Burke, Jovanotti, Elisa, Irene Grandi, Massive Attack, Gaudi, Klint, Simple Minds… La regia fu progettata da John Mansley della SSL di Los Angeles: artisti da tutto il mondo sono venuti qui a missare per via della sua acustica rara e particolare. Non si può lasciar morire un posto così ed è in onore ai nostri Cirque des Rêves che oggi torna in vita come Circus Studios. Sarà uno studio che abbraccerà la filosofia di ridare dinamica alle registrazioni contro l’ormai consueta loudness war che, al fine di far suonare tutto a volumi estremamente alti, tende ad appiattire l’ascolto finale. Uno studio a forma di musica insomma.
3) Target di interesse?
Tutti quelli che vorranno lasciarsi trasportare nella vera anima della musica, nel suo punto di partenza… le emozioni che ci spingono a farla.
4) Messaggio che volete dare
La tecnologia e gli strumenti sono solo un mezzo, estremamente importante e certo non trascurato nemmeno da noi (basta leggere la scheda tecnica dello studio), ma non sono tutto. Gli studi sono spesso a forma di fonico e di produttore ma raramente a forma di artista. In questo abbiamo deciso di fare la differenza. Ai Circus Studios si respira creatività.
5) Connubio con il gruppo Cirque des Rêves
Più che connubio direi che siamo un’unica cosa. I Circus Studios sono in primis gli studi dei Cirque des Rêves ed entrandoci non avrete alcun dubbio al riguardo!
6) Progetti futuri?
Tanti e tutti grandi. Vogliamo che si torni a dare spazio e ad ascoltare musica di qualità, quella ormai snobbata dal mainstream e rilegata ai piccoli locali sconosciuti. Siamo in contatto con tante realtà artistiche inedite interessanti e stiamo creando bellissime partnership per risollevare, nel nostro piccolo, la situazione. L’unione fa la forza e i musicisti devono smetterla di farsi la guerra in nome di una competizione che non porta a niente. Dobbiamo unire le forze. Che lo ammettiamo o meno siamo tutti solo piccole gocce in questo oceano ormai ristagnante. Insieme possiamo creare un’onda e perché no, vivacizzare un po’ la situazione. Faremo parlare di noi, questo ve lo posso garantire. Siamo già al lavoro.
7) Il prox album nascerà nei Cirque Studios, o avrà altre location?
Assolutamente nascerà qua… A luci soffuse e con le candele accese proprio come abbiamo sempre sognato.
Oggi lo studio di registrazione e’ il luogo dove mettere su hard disk le idee preprodotte a casa, nel piu’ breve tempo possibile, per spendere il meno possibile. Una volta lo studio era il luogo della creativita’ dove si partorivano idee anche partendo da zero. Lo studio era uno strumento, al pari della chitarra o della voce.
“If you had a sign above every studio door saying ‘This Studio is a Musical Instrument’ it would make such a different approach to recording” dice Brian Eno, ed e’ questo il modo in cui hanno lavorato tutti i grandi, partendo da George Martin con i Beatles ad arrivare ai Pink Floyd, passando per i Foo Fighters o i Queen.
Ecco perche’ abbiamo creato i Circus Recording Studios:
per dare modo a chiunque di restare anche due mesi a registrare spendendo quello che in altri luoghi ti basterebbe per 10 giorni scarsi… per riportare gli artisti a creare con serenita’, in un ambiente estremamente curato in ogni aspetto, da quello tecnologico a quello estetico, per fare in modo che si torni a produrre grandi Album come una volta! Perche’ alla fine e’ questo che conta!
8) Che cosa pensi di una futura collaborazione all’estero?
Ne penso talmente bene che esiste già… In passato lavorammo con David Richards, grande fonte di ispirazione e di forza… Nel nuovo album spiccherà un altro grandissimo nome con il quale stiamo lavorando da mesi ormai. Dalla Svizzera ci siamo spostati al Regno Unito ma non voglio certo rovinarvi la sorpresa svelandovi il nome! Posso solo dire che è un grandissimo onore vivere ogni giorno la sua stima e il suo affetto.
Grazie a Lisa Starnini e the show go on with Cirque des Reves in the Circus Studios
Dulcinea Annamaria Pecoraro
CIRQUE DES RÊVES
Cirque des Rêves è un progetto che parte dai sogni racchiusi nei cassetti di ciascuno dei sei musicisti che lo compongono, passa dalle diverse idee ed esperienze musicali per confluire in una musica “senza tempo”, fatta di fantasia, una goccia di imprevedibilità e magia fatta di suoni che profumano di spezie, di note che hanno il sapore dello zucchero filato, di zenzero e cannella e dolcetti di marzapane.
I Cirque des Rêves, gruppo nato nel 2013, sono composti da Lisa Starnini (voce), Giovanni Ilardo (chitarre), Giovanni Bruno (pianoforte), Corrado Calignano (basso), Alfredo “edo” Notarloberti (violino) e Alessio Sica (batteria, percussioni e glockenspiel). Il progetto dei Cirque des Rêves nasce da un’idea di Lisa Starnini, leader carismatica della band, grazie all’inedito incontro di diverse culture musicali: da un lato la tradizione folk nordeuropea celtica e dall’altro le radici delle sonorità mediterranee. L’utilizzo della lingua francese, inglese e italiana e i testi dai continui rimandi onirici pongono il gruppo fra i più originali e seguiti ensemble del folto underground italiano. Grazie all’originalità dei brani, al forte impatto visivo dato dalla istrionica presenza scenica e dalla particolare scelta dei costumi, i Cirque des Rêves lasciano un’impronta indelebile durante i live, particolarmente significativi quelli al Milano Rock Festival 2013 e al Teatro Bolivar di Napoli.
Per la realizzazione del loro omonimo EP, i Cirque des Rêves hanno ricevuto i consigli e gli apprezzamenti di David Richards (già co-produttore dei Queen, David Bowie, Roger Taylor, Brian May, Iggy Pop e molti altri).
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