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Napoli-Bologna: arriva il gemellaggio in onore di Lucio Dalla e Pino Daniele

Creato il 11 novembre 2015 da Vesuviolive

lucio dalla pino daniele

“Napul’è” sarà la musa ispiratrice dei bambini delle scuole elementari di Secondigliano, chiamati a scrivere una storia, reale o fantastica, sulla propria città; lo stesso faranno gli alunni della scuole scuole elementari di Bologna, quartiere Santo Stefano, ispirandosi però a “Piazza Grande”.

Un gemellaggio culturale, tra le due città, che narrerà storie di periferie, omaggiando la memoria di due cantautori-simbolo: Pino Daniele e Lucio Dalla.

L’iniziativa, racchiusa tra ottobre 2015 e febbraio 2016, è stata organizzata nell’ambito del “Secongliano libro festival”, un evento che tende a divulgare l’importanza della lettura e della cultura, in generale, nello scenario periferico di Napoli. A partecipare saranno le quinte classi di diverse scuole del quartiere: Carducci, Fortuzzi, Alfieri, Berlingieri, Parini, Marta Russo e Sauro.

Ogni alunno dovrà scrivere, su cartoncini colorati 100×70, le storie immaginate che riguardano il proprio capoluogo ed ogni racconto non potrà superare le due pagine di facciata; tutto il materiale prodotto sarà raccolto in un libro che si chiamerà “Napul’è e Piazza Grande”, il quale sarà presentato a Secondigliano al Centro giovanile Sandro Pertini a fine marzo e a Bologna, il 23 aprile, in concomitanza con la giornata mondiale del Libro.

Salvatore Testa, presidente dell’associazione di volontariato culturale “Secondigliano libro festival”, spiega a La Repubblica: “L’obiettivo è quello di far aprire sempre più le nostre scuole al territorio e di far interagire i nostri ragazzi con coetanei di altre città. Dopo Bologna, infatti, stiamo lavorando a gemellaggi che, anno dopo anno, vedranno confrontarsi i giovani del quartiere con Torino, Firenze, Milano, Genova, Parma e Roma su specifici temi culturali”.

I bambini, in effetti, detengono il potere del progresso e della speranza di miglioramento che riguarda il futuro di noi tutti; bisogna educare loro all’inter-culturalità e alla diversità se vogliamo, noi tutti, una società che rinuncia alle barriere per abbracciare il bene della collettività.


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