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Napoli-Borussia Dortmund 2-1

Creato il 19 settembre 2013 da Antonoce
Napoli (4-2-3-1): Reina ; Maggio, Raul Albiol, Britos, Zuniga; Behrami, Inler; Callejon, Hamsik (Mesto), Insigne (Mertens); Higuain (Pandev). A disposizione: Rafael, Cannavaro, Armero, Dzemaili. Allenatore: Rafael Benitez
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller ; Grosskreutz, Subotic, Hummels (Aubameyang), Schmelzer;  Bender, Sahin; Reus, Mkhitaryan (Hofmann), Blaszczykowski (Langerak ); Lewandowski. A disposizione: Papastathopoulos, Kirch, Gunter, Schieber. Allenatore: Jurgen Klopp
La pazienza è la virtù dei forti. Aspettare il momento giusto per colpire l'avversario seppur abbia pochi punti deboli. Il Napoli continua a crescere, e sta diventando forte, nonostante qualche errore che rimane e che fa capire che la strada da percorrere è ancora lunga. E' stato bravo ad aspettare il momento buono per punire l'avversario, seppur sembrava non arrivasse mai.
Due a uno al Borussia vicecampione d'Europa e chi se l'aspettava.
In un San Paolo, è il caso di dirlo, da urlo (quello di Champions, naturalmente) la partita è dura, di nervi, giocata a centrocampo. Le due squadre hanno un assetto speculare, e si annullano a vicenda. entrambe mirano al possesso palla, entrambe pressano alto, entrambe provano a colpire sulle fasce. Poi il Napoli si sveglia, guizza e sguscia in particolare a sinistra. Zuniga disegna un cross per la testa di Higuain, che non sbaglia, segnando un gol da attaccante da area di rigore.
Il Borussia va in panico, perde il suo tecnico per proteste, perde il portiere per fallo di mano fuori area, e per il Napoli sembra fatta, ma siamo appena a fine primo tempo.
Il Napoli è cresciuto, ora ha esperienza, negli uomini e nelle gambe, e sa che non è finita, anzi bisogna continuare. Nella ripresa è uno spettacolo, il Napoli domina, e coglie con Insigne un gol capolavoro. Punizione a giro di destro, tutti dicono alla Del Piero, ma in realtà è alla Pirlo, scugnizzo sotto la curva, città in delirio. Ma non è finita, e il Napoli lo sa, o forse no. Il terzo sembra vicino, sembra nell'aria, ma Callejon, Hamsik, ancora Insigne, mancano di lucidità sotto porta. Non ce la fanno più, seppur in superiorità numerica. Ed ecco che proprio nel finale, un disgraziato tacco a centro area di Zuniga, fa terminare la palla nella sua stessa porta.
Gelo allo stadio, ma sarebbe stato veramente troppo, il Napoli fa soffrire, sa soffrire, perchè è nel dna di questa squadra. Ma il Napoli è anche diventato grande, e non si fa beffare, non perde, ma vince. Albiol e Reina, monumentali, ci pensano nel finale a mettere in cassaforte quello che i compagni dell'attacco hanno conquistato, senza sperperarlo.
Il Napoli è forte, lo grida la città all'Europa intera. Noi ci siamo, e possiamo affrontare chiunque. L'unico ostacolo alla nostra forza siamo noi stessi Sulle ali dell'entusiasmo si possono fare grandi cose. E allora cavalca, Napoli, e non fermarti mai!


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